PrEp: La Profilassi che Previene il Contagio da HIV Diventa Accessibile Attraverso L’NHS

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AEMORGAN

Una profilassi di cui si sa poco ma che è in atto da diverso tempo, capace di prevenire il contagio dal virus dell’HIV: ecco che cosa è il PrEP, o meglio la Pre-Exposure Profylaxis. Questo provvedimento consiste nell’assunzione giornaliera del farmaco Truvada, capace di inibire la capacità del virus di duplicarsi all’interno dell’organismo quando ci si è esposti da un comportamento a rischio.

Una sentenza della High Court ha deciso che la profilassi divenga accessibile attraverso l’NHS, ossia l’equivalente dell’ASL italiana in UK, ma solo in caso di emergenza. Questo vuol dire che per accedere al farmaco attraverso l’NHS bisognerà dichiarare di svolgere una attività sessuale altamente a rischio e di volersi preventivamente proteggere da un eventuale contagio.

Uno scenario altamente controverso e contorto che si presta alle opinioni più disparate. Innanzitutto c’è da domandarsi come si riesca ad applicare una discriminante tra chi potrebbe e chi non potrebbe accedere al farmaco. Alcuni appartenenti alla comunità LGBT, recentemente intervistati dall’online magazine Dazed, hanno dichiarato di fare il giro delle cliniche, ammettendo di tenere comportamenti sessuali estremi, spesso conditi dall’uso di droghe psicotrope, per rifornirsi di Truvada e che questo gli permette di stoccare dosi per diversi mesi.

Un altro punto critico è domandarsi come fare in modo che questa profilassi non diventi la sostituzione totale ad un regime di Safer Sex.

Dall’altro lato c’è chi si domanda perché non distribuire il farmaco liberamente senza dover giudicare chi vuole vivere un determinato stile di vita sessuale più libertino in modo aperto e senza nascondersi.

Indubbiamente, il costo elevato della profilassi è uno dei motivi per cui si cerca di limitarne l’accessibilità, anche se all’NHS costerebbero sicuramente di più le cure per chi ha contratto il virus che non la prevenzione. Un dilemma ostico e, soprattutto, un tema controverso e delicato, spesso non affrontato a viso aperto per il peso e lo stigma che si porta dietro.

Tuttavia, superati i pregiudizi e le opinioni personali, c’è da chiedersi: sapendo che esiste una profilassi preventiva capace di proteggere dall’HIV, dovrebbe essere o meno resa generalmente accessibile a tutti senza discriminazioni di sorta? È giusto richiedere un resoconto dettagliato della condotta propria sessuale ad un eventuale fruitore della PrEP, o sarebbe meglio rendere il farmaco reperibile a prescindere, per chi vuole farne uso e proteggersi?

Conoscere l’esistenza di un farmaco capace di bloccare il contagio dal virus è comunque un grosso passo avanti nella lotta all’HIV e va tenuto in grande considerazione. Come verrà gestita questa nuova possibilità di protezione adesso è nelle mani della sanità inglese.