Studiare a Londra: confermate le borse di studio e i finanziamenti per gli studenti UE

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AEMORGAN

Cosa cambierà per i cittadini UE con la Brexit? Il panorama è ancora molto confuso, con il governo guidato da Theresa May che sta cercando di elaborare una strategia valida in vista dell’attivazione dell’articolo 50 prevista per marzo 2017. Alcune delle ultime proposte del governo hanno scatenato molte polemiche, essendo state considerate decisamente discutibili e populiste, come la decisione di non voler più sentire il parere sull’uscita del Regno Unito di docenti e ricercatori che non sono di nazionalità britannica, per “questioni di sicurezza nazionale”.

In questo clima piuttosto preoccupante, arriva però una buona notizia: gli studenti dell’Unione Europea che faranno domanda per frequentare le università britanniche nell’anno accademico 2017-2018 avranno accesso ai prestiti universitari e alle borse di studio previste per tutta la durata del loro corso di studi, anche se, nel frattempo, il Regno Unito avrà abbandonato l’Unione.

Ad annunciarlo proprio il governo di Londra dopo che si era aperto un dibattito sulla possibilità che la Brexit potesse porre fine alle agevolazioni messe a disposizione per gli studenti europei. Il motivo di tale scelta è da rintracciarsi nella volontà del governo di rassicurare sia le università e i college sui finanziamenti futuri sia gli studenti che stanno o vorranno studiare nel Regno Unito.

La decisione, presa in data 11 ottobre 2016, “permetterà alle università di avere la certezza dei fondi a loro disposizione, oltre ad assicurare ai futuri studenti, interessati a studiare presso una delle università britanniche, che i termini e le condizioni di eventuali sovvenzioni non cambieranno in caso di uscita del Regno Unito dall’UE. La stessa garanzia verrà data agli studenti dei corsi post-laurea”. Questo è quanto si legge nella nota diffusa dall’ambasciata del Regno Unito a Roma, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore.

Rassicurazioni anche da parte del sottosegretario all’Università britannico, Jo Johnson. “Gli studenti internazionali forniscono un importante contributo al sistema universitario britannico”, ha dichiarato.