Coronavirus a Londra: Nando’s offre consegne a domicilio

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AEMORGAN

In questo momento difficile per tutti il mondo, durante il quale il Coronavirus ha costretto la Gran Bretagna in un lockdown che va verso un prolungamento la cui durata pare indefinita, le uniche soddisfazioni giornaliere sono i piccoli regali che offre la quotidianità.

Se siete amanti del junk food non certo salutare ma irresistibile, allora saprete già del servizio a domicilio che catene di fast food come Burger King, KFC e Pret hanno iniziato a offrire.

Da poco in quel di Londra a questo elenco si è aggiunto anche Nando’s, il franchise sud-africano specializzato in cucina portoghese e in special modo nel gustosissimo e piccante pollo in stile piri piri.

Sono quattro i ristoranti che riprenderanno il servizio di cucina, esclusivamente per le consegne a domicilio. Si tratta dei locali di Clink Street, a Southwarlk, di Camberwell, di Canary Wharf e di Gloucester Road, a Kensington. Sono inclusi in questa prima tornata – che potrebbe ampliarsi a breve – anche due punti vendita a Manchester e uno a Dublino.

Un’ottima notizia dunque per tutti coloro che sentivano la mancanza della propria “dose” regolare i pollo piri piri. La notizia è arrivata tramite un annuncio sui social media, quando un utente ha chiesto se sarebbe stato attivo a breve il servizio di consegna. L’account ufficiale di Nando’s ha dunque risposto citando i sette punti vendita elencati, nonché la partnership con Deliveroo. Al momento non è ancora noto fino a dove potranno spingersi i runner coinvolti, e quindi l’ampiezza del raggio delle consegne.

Parte dei proventi saranno inoltre destinati a supportare l’NHS e locali enti di beneficenza. Si tratta di un primo esperimento controllato, i cui dati serviranno a stabilire un nuovo piano di riapertura dei ristoranti, non appena un (parziale) arresto della diffusione del contagio lo consentirà.

Ma le iniziative benefiche di Nando’s non finiscono qui, perché già dalla scorsa settimana era stato annunciato che alcuni ristoranti avrebbero rimesso in moto le cucine (sempre rigorosamente a porte chiuse) per offrire gratuitamente cibo ai lavoratori del sistema sanitario nazionale e ai volontari di associazioni coinvolte nella lotta al Coronavirus. In tutto dovrebbero essere forniti 1700 pasti ogni giorno, che verranno recapitati agli ospedali ogni sera, tra le 18 e le 21.

Una pratica che era stata preceduta dalla decisione, presa a metà marzo, quindi prima che il Regno Unito entrasse in lockdown e nel momento di maggiore incertezza sulle misure di emergenza da adottare, di offrire uno sconto del 50% per tutti i lavoratori dell’NHS.

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