8 mostre da non perdere a Londra dopo la riapertura dei musei

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AEMORGAN

Con la fine del lockdown e l’allentamento delle misure di sicurezza relative alla pandemia da Covid-19, i cittadini di Londra possono finalmente godersi quanto di bello e interessante ha da offrire la loro città. A questo proposito, non si possono non citare le mostre, ora visitabili nei musei riaperti, ma sempre all’insegna del distanziamento sociale e del contingentamento delle entrate tramite prenotazione online.

Vediamo dunque quali sono le 8 mostre da non perdere a Londra nelle prossime settimane, tenendo a mente che non sarà molto semplice assicurarsi un posto, considerato il grande desiderio dei londinesi di ritornare ad assaporare sprazzi di cultura dopo tanto tempo rinchiusi tra quattro mura domestiche.

Lucy Sparrow: Bourdon Street Chemist

Lucy Sparrow, la regina del feltro, ritorna con una nuova esposizione questa volta dedicata al mondo della medicina. L’artista inglese ha ricreato un’intera farmacia con oggetti composti interamente da feltro, usando grandissima attenzione ai dettagli. Un bel modo per superare l’ansia farmacologica dell’anno appena trascorso.

  • Lyndsey Ingram, Mayfair
  • fino all’8 maggio (dal lunedì al sabato)
  • Ingresso libero

Rebecca Manson: Dry Agonies of a Baffled Lust

Le sculture in ceramica di Rebecca Manson sono talmente realistiche da ingannare anche i naturalisti: il livello di dettaglio espresso è davvero sbalorditivo e le composizioni uniscono eleganza, gusto per la pittoricità e naturalezza.

  • Josh Lilley, Fitzrovia
  • fino al 22 maggio (da martedì a sabato)
  • Ingresso libero

Sensing the Unseen: Step into Gossaert’s ‘Adoration’

Vi siete mai chiesti cosa si provi o avete mai desiderato entrare in un quadro? Ora è possibile farlo con L’adorazione dei Re di Jan Gossaert, all’interno di una stanza panoramica della National Gallery: qui rumori di sottofondo, una narrazione completa e un video proiettato sulle pareti vi darà modo di osservare i più minuti dettagli.

  • The National Gallery, Room 1.
  • dal 17 maggio al 13 giugno
  • Ingresso libero

A sky . a sea . distant mountains . horses . spring

Ugo Rondinone propone un’installazione artistica in cui alcuni cavalli, creati attraverso due strati di vetro, contengono al loro interno dei paesaggi in miniatura di cielo e mare, come se fossero riempiti a metà d’acqua, ribaltando l’assunto per il quale gli animali sono racchiusi in un ambiente naturale.

  • Sadie Coles, Kingly Street
  • fino al 22 maggio (da martedì a sabato)
  • Ingresso libero

Lindsey Mendick: Hairy on the Inside

In un video molto personale l’artista ripercorre cosa significhi per lei convivere con la sindrome dell’ovaio policistico e la sovrapproduzione di peli, che ne rappresenta uno dei sintomi. Il video presenta non solo molti lupi mannari, ma anche una sala d’attesa in cui giocattoli sviluppano la malattia, mentre pazienti con teste e zampe lupine aspettano di essere ricevuti.

  • Cooke Latham Gallery, Battersea
  • fino al 21 maggio (da mercoledì a venerdì)
  • Ingresso libero

Unearthed: Photography’s Roots

In questa esposizione ripercorriamo la storia di uno dei soggetti fotografici più classici, financo dei più abusati, ovvero i fiori. Dalle prime fotografie morte ai fiori esplosivi dell’artista contemporaneo Ori Gershit, una rassegna completa del soggetto.

  • Dulwich Picture Gallery
  • dal 19 maggio al 30 agosto (da mercoledì a domenica)
  • Biglietto: 16.50 sterline

Damien Hirst: Fact Pictures and Fact Sculptures

Uno dei più controversi e ambiziosi artisti contemporanei, Damien Hirst, è il protagonista assoluto di una mostra che occuperà un’intera sede della Gagosian Gallery per un anno intero. Una mostra in evoluzione che affastella pezzi forti dell’artista, come teste di mucche decapitate, sacchi della spazzatura che affiancano teche da gioielleria e quadri iperrealisti rappresentanti fake news.

  • Gagosian, Brittania Street.
  • fino al 22 (da martedì a sabato)
  • Ingresso libero

Echolocation by Mat Collishaw

L’atmosfera ricostruisce quella che sarebbe dovuta essere originariamente la All Saints Church di Kingston: lì dove venne incoronato Athelstan, colui che viene riconosciuto come il primo re di tutta l’Inghilterra. La mostra è composta da un percorso di 11 metri che ricrea il volo e il radar di un pipistrello rifacendosi alle creazioni di Edward Muybridge, pionere della stop-motion: proprio per questa sua natura, l’esposizione dà il suo meglio dopo il tramonto.

  • The Undercroft, 6 Riverside Walk, Kingston
  • Ingresso libero