Amanti della scienza macabra: il Barts Pathology Museum di Londra apre per un giorno

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AEMORGAN

Se davanti a un film horror non chiudete gli occhi ma anzi sgranocchiate popcorn durante i momenti più impressionanti, se amate conoscere quanto più possibile il corpo umano nei suoi dettagli anche disturbanti, allora quella dell’open day del Barts Pathology Museum è la notizia del giorno per voi.

Il museo, sito all’interno del St. Bartholomew’s Hospital di West Smithfield, solitamente non è aperto al pubblico, ma per una giornata – il 16 agosto – spalancherà le proprie porte ai fortunati visitatori, che potranno ammirarne il contenuto dall’1 del pomeriggio alle 4.

Il Barts Pathology Museum è infatti una struttura usualmente impiegata per l’insegnamento agli studenti di medicina, e vi si svolgono seminari ed eventi legati a tematiche molto specifiche, per le quali è richiesto il pagamento di un biglietto (i proventi vanno ai molti interventi di conservazione e ristrutturazione cui è sottoposta la collezione e la struttura stessa).

Quella del 16 agosto è però un’occasione differente. Si potranno infatti osservare tutti gli esemplari della collezione al piano terra, così come le operazioni di conservazione (effettuate su base quotidiana); chiaramente i “materiali” in esposizione sono tutt’altro che adatti a bambini e persone impressionabili, ma non sono stati posti divieti d’età, e dunque a questo riguardo ci si basa sulla sensibilità dei singoli e delle famiglie.

Nel museo è presente anche una mostra artistica, “Beautiful Corpse” di Mia-Jane Harris: una serie di fotografie spettrali di resti umani immersi nella formaldeide: in tutto l’edificio contiene più di 5mila esemplari medici, disposti su 3 livelli a soppalco.

L’ingresso al Barts Pathology Museum è gratuito, ma sono molto gradite le donazioni libere. Non sono previsti tour guidati durante il pomeriggio, per quanto tutte le informazioni riguardanti resti umani ed esemplari conservati siano disponibili sulle targhette che corredano le scaffalature.

Il miglior modo per arrivare è tramite la metropolitana: le stazioni più vicine sono quelle di Barbican, Farringdon e St Paul’s. L’ingresso per persone affette da disabilità è garantito dalla presenza di un ascensore che permette di arrivare fino al terzo piano, ma rimangono 7 scalini all’ingresso che possono presentare un problema.

Una curiosità per gli appassionati di Sherlock Holmes: la prima storia con protagonista il famoso detective è stata scritta nel 1886, ovvero 7 anni dopo la costruzione del Barts Pathology Museum. A quanto sembra Sir Arthur Conan-Doyle potrebbe aver scritto molte delle sue storie in quello che oggi è l’ufficio del curatore tecnico del museo, e questo fatto viene commemorato da una targa celebrativa.

Nella recente trasposizione televisiva Sherlock e Watson si incontrano proprio al Barts, nell’episodio A Study in Pink: inoltre il tetto dell’ospedale è stato utilizzato come “sostituto” delle cascate Reichenbach in una famosa scena (non vogliamo fare spoiler): da allora la cabina telefonica nelle vicinanze è divenuta ricettacolo di messaggi per Sherlock e preghiere sulla sua incolumità.