Biglietti gratis per il fantastico musical “‘Caroline, or Change”! Ma solo ad una condizione…

3285
AEMORGAN

Non sarebbe bello poter avere dei biglietti gratis per poter andare a vedere un nuovo spettacolo teatrale, un musical, nel West End? Potrebbe diventare realtà, ma per ottenere i ticket free non dovremo fare praticamente niente. Se non presentare la nostra carta di identità. A tutte le donne che si chiamano Caroline, infatti, saranno dati biglietti gratuiti per l’acclamato revival di “Caroline, or Change“, di Tony Kushner e Jeanine Tesori, con Sharon D Clarke. Il nuovo musical si terrà presso il Playhouse Theatre fino al 6 aprile 2019.

La notizia è decisamente interessante, a patto di chiamarti Caroline (chissà se vale anche la traduzione italiana o in altre lingue del mondo). L’iniziativa, che si chiama Carolines Go Free, è davvero singolare. Tutte le persone che si chiamano Caroline potranno ricevere un biglietto omaggio, a fronte, però, di un acquisto di uno o più biglietti per degli accompagnatori.

Si potrà così assistere al famoso spettacolo teatrale che ci racconta la storia di una cameriera di colore che fa il bucato per dei datori di lavoro bianchi in Louisiana, durante il movimento dei diritti civili. Disillusa dalla vita e convinta che nulla potrà cambiare, sarà coinvolta in un caso che riguarda la disputa della proprietà di alcuni soldi del figlio della famiglia trovati nel suo bucato.

“Caroline, or Change” è un famoso musical con musiche di Jeanine Tesori e libretto di Tony Kushner, che ha debuttato a Broadway nel 2004. Vanta più di 136 repliche, oltre che diversi premi. La storia ora sbarca a Londra e ci porta indietro nel tempo a Lake Charles, nel 1963.

Per avere i biglietti gratuiti bisognerà presentarsi di persona al botteghino del Playhouse Theatre o telefonare al numero 0844 871 7631. Non si sa se verranno ritenuti validi solo i nomi di battesimo o anche i cognomi. E magari anche varianti straniere del nome femminile Caroline. Se siete a Londra e volete vedere un musical, vi consigliamo comunque di andare a vederlo, perché merita!

Foto Facebook