Tiny Leaf: il ristorante che riutilizza le verdure scartate dai supermercati a Londra

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AEMORGAN

Negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede sia in Europa che negli Stati Uniti la filosofia dello “Zero Waste” che punta a nuovi modelli di business atti a fondere un’estetica invidiabile alla necessità di ridurre gli sprechi per salvaguardare l’ecosistema e, di conseguenza, il benessere e la salute di tutti noi.

Un esempio fra tutti è il cibo scartato dai supermercati solo perchè “esteticamente brutto” ma che, invece, potrebbe essere ugualmente venduto e consumato in quanto non ha assolutamente nessuna carenza a livello qualitativo e nutrizionale. Basti pensare che, secondo un’inchiesta pubblicata a settembre dal quotidiano “London evening standard”, nel Regno Unito i supermercati buttano via il 55% dei loro prodotti. Si tratta di una quantità enorme, declassata solo perchè non rispetta le misure standard imposte dalla grande distribuzione e che, quindi, non avrebbe successo tra i clienti.

Per ovviare a questo enorme spreco a gennaio era stato inaugurato nel quartiere di Notting Hill a Londra il “Tiny Leaf“, il primo ristorante vegetariano, biologico e a impatto zero della capitale inglese. Alice Gilsenan, esperto di marketing per aziende alimentari, e Justin Horne, chef e food activist, sono stati i fautori del progetto sviluppando l’attività su quattro piani di una palazzina. Fornitori come “Planet Organic” e “Langridge” ogni giorno consegnavano loro gratuitamente la frutta e la verdura scartata a causa di difetti estetici che poi, nel ristorante, veniva trasformata in piatti gourmet vegetariani e bio. Oltre a combattere lo spreco, i clienti avevano anche la possibilità di fare beneficenza donando una sterlina per ogni scontrino che poi sarebbe stata devoluta  al “Refugee Community Kitchen Calais” e alla “Soil Association”.

Purtroppo dopo tre mesi la struttura del “Tiny leaf” è stata venduta e trasformata in appartamenti ma gli ideatori del progetto non si sono arresi ripresentandolo al Mercato Metropolitano di Londra dedicato all’esposizione e alla vendita di alimenti genuini. Attualmente il ristorante ha così avuto modo  di riprendere la sua attività nel quartiere londinese di Borough riscuotendo un grande successo.

Alimentazione bio a parte, i due ideatori del progetto vogliono sensibilizzare la loro clientela anche riguardo tutto ciò che è inerente alla ristorazione e, per questo motivo, nel loro locale i piatti e le stoviglie risultano completamente riciclati e biodegradabili. Adesso il prossimo obiettivo dei due soci è aprire il loro primo laboratorio permanente nel centro di Londra e, per questo motivo, hanno lanciato una campagna di crowdfunding su Seedrs: quello a cui puntano è rendere consapevoli i cittadini dello spreco alimentare, inducendoli a consumare frutta e verdura di stagione  per ridurre ai minimi termini l’impatto ambientale.