Ufficiale, le compagnie aeree devono rimborsare i biglietti per i voli cancellati: i dettagli!

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AEMORGAN

Le parole del Segretario di Stato alla salute Matt Hancock, che ha prospettato la riapertura delle frontiere non prima di luglio e l’improbabilità delle vacanze estive, hanno gettato nel panico tutti coloro che non vedono l’ora che arrivi la bella stagione per godersi un bel viaggio. Se dal governo dunque non arrivano buone notizie, c’è almeno una news confortante per chi aveva già prenotato e pagato un volo verso qualche meta (esotica o meno non è importante in questo frangente).

La Commissione Europea offre, infatti, sostegno a chi si è visto costretto dalla pandemia da Coronavirus a cancellare le proprie vacanze. In questi casi, infatti, è spesso molto difficile riavere indietro il denaro speso, perché in molti casi le compagnie trovano qualsiasi pretesto per evitare i rimborsi, offrendo invece voucher e soluzioni analoghe.

In linea con quanto già deciso ad aprile dal Dipartimento dei Trasporti statunitense, anche l’istituzione europea ha dunque decretato l’obbligatorietà del rimborso dei biglietti per tutti i voli cancellati da e verso gli aeroporti europei. Si tratta di una decisione che avrà sicuramente un forte peso politico e che non potrà essere ignorata dai vettori aerei.

Le parole della Commissione Europea rispondono a tutte le difficoltà incontrate da chi in questi mesi ha provato a chiedere un rimborso alle compagnie aeree, da sempre e non a caso un processo piuttosto lungo e complicato, che spesso si interrompe con la scelta frustrata del voucher proposto dall’azienda.

Nel frattempo, inoltre, queste ultime hanno iniziato a fare pressioni sugli organi europei affinché vengano allentate le misure di sicurezza sugli aerei, al fine di ridurre le spese di gestione e aumentare il numero di passeggeri a bordo, con lo scopo ultimo di evitare il collasso dell’industria dei trasporti aerei.

Tuttavia, come sempre accade in questi casi, saranno i singoli stati dell’Unione Europea che dovranno recepire le disposizioni della Commissione: è in arrivo, infatti, una lettera che ricorderà loro che le compagnie aeree dovranno essere multate per violazione dei diritti dei passeggeri se rifiuteranno di offrire rimborsi, eventualità regolarmente prevista e sancita dalla legge.

I portavoce della commissione hanno ricordato e insistito sul fatto che le regole devono privilegiare la difesa dei diritti dei consumatori e non assicurare sgravi per le compagnie; inoltre, sempre in quest’ottica, i voucher offerti come alternativa al rimborso dovranno riportare una data di scadenza estesa appositamente per risultare più appetibili per i clienti.

Il consiglio generale, che indubbiamente in questi giorni di crisi economica globale può apparire ambivalente, è quello di scegliere sempre l’opzione rimborso piuttosto che il voucher, in quanto in caso di fallimento della compagnia sarà impossibile riavere i propri soldi indietro.

Una decisione non facile per chi ha cuore anche il futuro dei lavoratori, seriamente messo in pericolo dallo stop forzato cui sono andati incontro i grandi vettori aerei (esemplare il caso di Ryanair, che ha licenziato 3000 persone per sopperire ai mancati guadagni).