Citymapper, dallo schermo alla realtà: l’app sta lanciando il suo servizio di bus a Londra

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AEMORGAN

Se vivete a Londra, e possedete uno smartphone, probabilmente avrete l’app di Citymapper installata. Come almeno la metà delle persone in possesso di uno smartphone in questa città farete ricorso all’app quotidianamente per programmare i vostri spostamenti, in bus, in treno, in auto, a piedi o anche tramite il Millennium Falcon (sì, controllate il sito, ogni tanto ci sono anche queste opzioni strambe).

Forse non lo sapete, ma il motivo per cui quest’app è così popolare in questa città è perchè è stata creata proprio qui, nel 2011, da un ex impiegato di Google, Azmat Yusuf. Nel giro di pochi anni la piccola start-up digitale si è espansa così rapidamente da coprire una quarantina di città del mondo. E, nel frattempo, ha raccolto una mole immensa di dati sul traffico accessibili al pubblico.

E cosa ci farà mai con tutti questi dati? Semplice: inaugurerà il proprio servizio di trasporto pubblico. Proprio qui, a Londra.

Ok, non cominciate a dire già addio ai vostri beneamati bus rossi. Per il momento siamo solo in fase di test. Per la precisione, quello che si svogerà nel giro di due giorni, il 9 e 10 maggio, nell’area tra Southwark (dove risiedono gli uffici della compagnia), Blackfriars e Waterloo. In questi due giorni uno speciale pulmino verde testerà un percorso già battuto dalle linee di bus della TfL e trasporterà i passeggeri gratuitamente.

Si tratta di un bus da soli 30 posti, ma moderno, dotato di prese USB a ogni dove, e con un mega schermo interno che mostrerà il tracciato del percorso e segnalerà agli utenti quando scendere.

L’idea del CEO di Citymapper, dopo aver analizzato le tonnellate di dati a disposizione, è che il servizio di trasporto fornito dai bus non si è evoluto molto dai suoi inizi di fine Ottocento. I dati mostrano che ci sono ancora molte tratte desiderate dagli utenti ma che non sono ancora coperte in maniera efficiente.

In realtà, per stessa ammissione di Yusuf, Londra fornisce un servizio di trasporto pubblico eccellente, ma con qualche buco. Ecco perché vuole collaborare con la società che lo gestisce, Transport for London, per colmare questi divari. TfL si è dimostrata ampiamente favorevole all’esperimento e ai suoi sviluppi futuri.

In questi due giorni ha il via ufficiale quello che è stato chiamato Project Grasshopper: un bus nominato CMX1 trasporterà un numero indefinito di passeggeri, e ne analizzerà i comportamenti tramite un codice chiamato Simcity. In futuro potrebbe già esserci un CMX2 che testerà una route notturna.

L’idea è quella di offrire un servizio di trasporto alternativo e flessibile che funzioni in base alle reali esigenze degli utenti. In pratica il percorso di questi bus potrebbe variare in tempo reale in base alle richieste, e anche il numero dei veicoli inviati potrebbe differire a seconda della reale necessità.

Una mossa inusuale da parte di una software house quella di passare dal digitale alla realtà. Se infatti AirBnB non possiede case, e Uber e Lyft non posseggono auto, Citymapper mira a costruire la propria flotta di bus. E non solo a Londra: l’obiettivo è di approdare nelle varie città del mondo che non sono altrettanto efficienti come Londra in termini di trasporto pubblico, per migliorarlo.

Una mossa che naturalmente punta a una sola cosa: soldi. L’app infatti, nonostante il suo successo, genera pochissime entrate poiché è gratuita e non presenta pubblicità. L’intero progetto si fonda infatti sul denaro di diversi investitori. Che in futuro potrà rientrare con un servizio di trasporto pubblico a pagamento.

Oltre che da un punto di vista tecnico, però, si deve lavorare anche da un punto di vista legale: mentre TfL regolamenta l’esercizio di trasporti privati (come i bus turistici) non permette ancora la flessibilità che richiede Citymapper. Ma la società si è mostrata aperta a una collaborazione reciproca per migliorare l’infrastruttura in visione di un futuro dei trasporti più innovativo.

Perché il futuro lo vediamo costruirsi giorno dopo giorno sotto i nostri occhi.