La metro di Londra “in crisi”, diminuiscono i passeggeri: i motivi e cosa sapere

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AEMORGAN

La popolazione a Londra aumenta, ma la gente che utilizza la metropolitana per i suoi spostamenti diminuisce: in effetti quando siamo schiacciati come sardine in un vagone non abbiamo questa impressione (e speriamo in un calo maggiore), ma i dati ci rivelano che i mezzi pubblici e in particolare la tube sono “in crisi”.

Analizzando il documento per il budget 2018/2019 di TfL, si può scoprire infatti che, per la prima volta da 2008, i passeggeri della metro sono diminuiti: nell’anno fiscale 2017-2018, come riporta il Post, sono stati 1,35 miliardi i passeggeri della tube, il 2% in meno rispetto agli 1,38 miliardi dell’anno precedente. Flessione anche per quanto riguarda il numero di persone che utilizza il bus, anche se il calo si registra dal 2014, anno in cui si è avuto il massimo picco.

Il dato è interessante soprattutto se si pensa che il numero della popolazione londinese è aumentato così come il tasso di occupazione, due fattori che di solito fanno aumentare anche il numero di persone che deve utilizzare i mezzi pubblici per spostarsi.

Perché dunque si registra questo calo? Nicole Badstuber, ricercatrice di Amministrazione dei trasporti urbani, ha indicato, in un articolo per The Conversation, numerosi fattori che possono spiegare questo andamento, tra cui:

  • Incremento dei lavori da remoto. Con la diffusione dei lavori digitali e la sempre maggiore attenzione allo smart working, cresce il numero di persone che lavora da casa o comunque da remoto, riducendo del 14,2% il numero di pendolari che si affolla sulla metro.
  • Aumento prezzi dei biglietti. Nonostante Sadiq Khan abbia “congelato” quest’anno le tariffe per quanto riguarda i biglietti singoli (ma non gli abbonamenti), negli ultimi anni viaggiare sui mezzi pubblici è diventato sempre più caro, con incrementi dal 3 al 5% sui biglietti singoli di metro e bus e tra il 6 e l’8% sugli abbonamenti dal 2012 a oggi.
  • Popolarità servizi di consegna a domicilio. Diciamocelo: adesso basta un click per farsi portare tutto all’indirizzo di casa o lavoro. Cibo, vestiti, la spesa, oggetti per la casa, elettrodomestici, un abito da unicorno… qualsiasi cosa vogliamo, possiamo tranquillamente farcela recapitare senza doverci spostare per andare fisicamente a prendere quello che ci serve. Secondo il TfL, infatti, gran parte del calo di passeggeri è dovuto a coloro che escono per andare a fare shopping e per piacere personale: si è così registrato un calo di passeggeri rispettivamente del 35,4 per cento tra il 2007/2008 e il 2016/2017 e del 16,1 per cento dal 2013/2014.
  • Paura attentati. Sembra che anche la paura di attentati terroristici abbia fatto calare il numero di passeggeri che utilizzano mezzi pubblici, soprattutto dopo l’attacco sul ponte di Westminster e sul London Bridge.