Ufficiale: dal 19 luglio stop alla quarantena per i vaccinati che arrivano in UK!

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AEMORGAN

Oggi il ministro dei Trasporti del governo inglese Grant Shapps ha annunciato formalmente alla Camera dei Comuni che dal 19 luglio non sarà più richiesta alcuna quarantena cautelare a chi arriva nel Regno Unito da un Paese in lista ambra, purché sia doppiamente vaccinato.

Ciò vuol dire che chi viaggia dall’Italia, dal resto delle nazioni dell’Unione Europea e dagli Stati Uniti non dovrà più sottostare al periodo di autoisolamento di 10 giorni che era stato introdotto per limitare la diffusione dei contagi. Condizione necessaria per i viaggiatori è quella di aver completato il ciclo vaccinale (quindi di aver ricevuto due dosi di un vaccino Covid) da almeno 14 giorni.

La decisione è stata accolta con entusiasmo dai vertici di British Airways, di Easy Jet e e di altre grandi compagnie aeree fortemente penalizzate nell’ultimo anno a causa della riduzione inevitabile dei viaggi all’estero.

Questa nuova disposizione scatterà nello stesso giorno in cui è prevista l’abolizione di tutte le altre restrizioni legate al Covid, così come dichiarato da Boris Johnson in conferenza stampa. Dal 19 luglio, quindi, è in programma anche la riapertura dei locali notturni, l’allentamento delle limitazioni sugli eventi collettivi, la fine dell’obbligo del distanziamento sociale e dell’uso della mascherina nei locali pubblici al chiuso.

In merito a questa decisione, oltre 100 scienziati hanno scritto una lettera pubblicata dalla rivista “Lancet” per chiedere al premier inglese di ritardare le riaperture totali in quanto potrebbero causare non solo milioni di nuove infezioni ma anche problemi cronici legati al long Covid. Secondo gli studiosi sono cinque i motivi principali per cui la strategia scelta dal governo è pericolosa e poco etica: “Per prima cosa, una trasmissione non mitigata colpirà soprattutto i bambini non vaccinati e i giovani, che hanno già sofferto molto. Secondo, gli alti tassi di trasmissione nelle scuole e nei bambini porterà a problemi significativi dal punto di vista dell’educazione. Terzo, stime preliminari suggeriscono che questa strategia potrebbe fornire un terreno fertile all’emergenza di varianti resistenti ai vaccini. Quarto, questa strategia avrà un impatto significativo su servizi sanitari e operatori che non hanno ancora recuperato dalle ondate precedenti. Quinto, poiché le comunità più svantaggiate sono più a rischio Covid-19, queste politiche continueranno a colpire in maniera sproporzionata le persone più vulnerabili“.