Coronavirus a Londra: le raccomandazioni sull’igiene che i londoners non rispettano (foto)

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AEMORGAN

Decine di psicologi, antropologi , consulenti comportamentali e opinionisti vari hanno invaso talk show, scritto libri alla velocità della luce per raccontare quali scenari si presenteranno nella vita sociale post Covid19. A lettere cubitali è stato urlato: “La nostra quotidianità cambierà per sempre…le nostre vite non saranno più le stesse” La realtà, però, sembra diversa.

Rifiuti lasciati sul pavimento dei treni della Tube ©londradavivere

Sui mezzi pubblici londinesi sono in pochi ad avere la mascherina, il distanziamento sociale difficilmente viene rispettato visto che, nonostante l’allentamento del lockdown, dovrebbe essere un obbligo.

BoJo ha pubblicato sul suo profilo twitter qualche giorno fa, l’ennesimo invito a rispettare le misure di sicurezza perché la fase 5 che si è aperta lunedì ma che non impatta sulle regole di prevenzione al contenimento che rimangono in allerta 4.

Poco importa perché se si usa la tube qui a Londra si è abituati a vedere di tutto di più, e purtroppo anche a tollerare. Quello che poteva essere fino a qualche mese fa un’abitudine trascurabile, lasciare il giornale sui sedili della metro, oggi si trasforma in un veicolo di trasmissione del virus efficace.

Bucce di banana, bottiglie d’acqua, lattine vuote e cibo sparsi sui pavimenti dei treni della tube erano e, purtroppo, sono all’ordine del giorno anche in piena pandemia. Ed in effetti, i londoners non hanno mai smesso di andare al parco, di prendere mezzi e di socializzare, almeno una gran parte, figurarsi il resto.

Giornale lasciato sul sedile della Tube ©londradavivere


Resta il fatto che corretti comportamenti igienici, argomento sottolineato più e più volte dal governo britannico, sono fondamentali per fermare la diffusione del virus. Se poi si crede che tutto sia finito, si potrebbe assistere ad una nuova esplosione dell’emergenze.

Bisogna considerare, infatti, che ci sono ancora 54.000 nuove infezioni che si verificano ogni settimana – in calo, certo, rispetto alle 61.000 delle prime settimane di maggio – e si pensi che 133.000 persone hanno attualmente il virus. Dunque, non è finita, anche se va meglio.

Di contro, è di vitale importanza che l’economia britannica riparta al più presto e per questo il governo sta adottando una strategia di riapertura graduale delle attività economiche. Ma sul piano dell’educazione all’igiene abbiamo un fallimento a lettere maiuscole.

Certo, è comodo per i fourloug aggrapparsi al concreto impegno governativo per sostenere i lavoratori. Comodo essere pagati per non andare a lavoro. Che grande nazione l’Inghilterra. Ma adesso ci sarebbe da ripagare questo di impegno. Ci sarebbe da capire come aiutare la macchina organizzativa a fare meglio: da una parte un utile incremento dei turni di pulizia e sanificazione dei locali pubblici, dei treni e dei bus da parte di TFL, dall’altra rispettare le minime e civili condizioni di igiene e di sicurezza.

Medico dell’ NHS durante una visita domiciliare a Stockweel ©londradavivere

Non basta più applaudire l’NHS il giovedì sera. Bisognerebbe dare un aiuto concreto ed essere più educati, civili, puliti, nel rispetto della propria e altrui salute. Noi di Londra da Vivere proviamo un amore viscerale per questa città e crediamo che delle critiche costruttive debbano trovare sempre il loro spazio tra le pagine del nostro portale. Informare, raccontare ma anche far riflettere ed essere parte attiva della comunità londinese.