Perché le compagnie low cost richiedono un doppio documento d’identità per entrare in UK?

3288
AEMORGAN

Negli ultimi giorni continuano a girare testimonianze di passeggeri che in aeroporto hanno dovuto mostrare un doppio documento d’identità per imbarcarsi verso il Regno Unito. Ecco cosa sta succedendo!

Doppio documento d’identità per viaggiare in UK: le testimonianze

Sono in moltissimi i passeggeri che hanno denunciato di aver ricevuto l’anomala richiesta dell’esibizione di un doppio documento d’identità ai gate degli aeroporti di tutta Europa. Ne ha parlato in primis Lara Parizotto, dipendente di un’associazione di tutela dei cittadini europei oltremanica. La 26enne da Barcellona si stava imbarcando su un volo Ryanair diretto a Edimburgo.

Medesima dinamica quella vissuta dalla 29enne Andreea Dumitrache, residente nel Regno Unito da dieci anni. La donna non solo ha ricevuto la stessa richiesta prima di imbarcarsi su un volo Easyjet diretto a Bristol, ma ha dovuto anche dimostrare di essere residente regolare in UK.

Doppio documento d’identità per viaggiare in UK: i motivi

Dopo queste testimonianze la domanda sorge spontanea: con quale diritto una compagnia aerea può negare l’imbarco a un cittadino europeo con un passaporto regolare verso la Gran Bretagna? La risposta ancora non è molto chiara e pare che nessuno voglia prendersi responsabilità in merito.

Secondo le compagnie aeree la verifica supplementare di identità “è stata richiesta solo dopo una notifica del governo che ci allerta di passeggeri sospetti“. D’altro canto un portavoce del ministero dell’Interno britannico ha confermato di non aver mai inviato una richiesta del genere a Ryanair e Easyjet: “È una faccenda che riguarda esclusivamente le compagnie aeree, non il governo“.

A ben guardare il vero motivo potrebbe essere un altro, così come confermato da un diplomatico europeo. Non tutti sanno che le compagnie aeree vengono multate se un passeggero viene respinto alla frontiera, e in quel caso devono rimpatriarlo a spese loro. Ecco perché in alcuni casi hanno inserito un filtro preventivo e arbitrario all’imbarco, ulteriore rispetto alle leggi in vigore.