“Caccabus”: a Londra il primo bus alimentato con scarti umani!

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AEMORGAN

No, non è uno scherzo. Avete letto bene.

È del Regno Unito lo strano primato di avere il primo il bus che si alimenta a gas biometano, prodotto grazie alla fermentazione di residui organici di origine umana.

Per fugare ogni dubbio, il termine “caccabus”, come è stato subito ribattezzato da alcuni in terra nostrana, è decisamente inequivocabile. Si tratta proprio di feci umane recuperate negli scarichi, insieme a scarti alimentari e altri rifiuti fognari.

Detta così non sembra proprio una notizia allettante, e probabilmente vi starete chiedendo se sia solo l’ultima delle tante stravaganze che caratterizzano questo paese.

Ma chiariamo subito: non si tratta di una trovata di cattivo gusto o di una nuova, discutibile attrazione per turisti, bensì di un progetto ecologico pensato per ridurre le emissioni nocive nell’aria.

L’impianto che opera la magica trasformazione, dell’azienda GENeco, è in grado di ottenere un pieno di gas sufficiente a percorrere ben 190 km con i rifiuti corporei prodotti in un anno da 5 persone. Facendo un semplice confronto con un motore diesel, per esempio, è facile capire come il risparmio in termini di inquinamento sia notevole.

Certo, la distanza percorribile per ora non è enorme, ma se si pensa che la stessa azienda riesce a produrre ben 17 tonnellate di biometano l’anno, trattando 75 milioni di metri cubi di acque reflue e 35 tonnellate di scarti alimentari, si può avere un’idea delle dimensioni che potrebbe assumere questo progetto in un’ottica futura. Si potrebbe trattare di una vera e propria rivoluzione nel campo delle energie alternative per la tutela dell’ambiente, anche perché la fonte primaria è di certo inesauribile e il principio che ne è alla base è abbastanza semplice.

Senza scendere troppo nei dettagli si può riassumere così: la materia prima viene trasformata in metano e CO2 all’interno di vasche di fermentazione, grazie alla presenza di batteri anaerobici, che agiscono cioè in assenza di ossigeno. Al termine del processo la CO2 viene scartata e si aggiunge del gas propano, mentre appositi filtri pensano ad eliminare ogni impurità.

Forse, allora, meglio chiamarlo biobus. Per ora, la tratta effettuata è Bath-Bristol, come navetta aeroportuale, e c’è posto per 40 persone.

Se ve lo state domandando, a detta di chi ci è salito, nessuno strano odore. 

Al massimo, un look un po’ stravagante, ma sicuramente coerente e simpatico. Giudicate voi.