La Cattedrale di St Paul rischia di chiudere per sempre a causa della pandemia

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AEMORGAN

La pandemia ha messo in ginocchio non solo tantissime attività commerciali, ma anche posti turistici meravigliosi come l’imponente Cattedrale di St Paul che, purtroppo, rischia di chiudere per sempre.

Secondo quanto affermato dai gestori, il luogo simbolo di Londra e della religione anglicana sta affrontando la peggiore crisi economica degli ultimi trecento anni. Il reddito dell’edificio, infatti, si basa quasi interamente sulle visite turistiche e quindi sulla vendita dei biglietti. A causa del lockdown, la chiesa è stata chiusa e di conseguenza nel 2020 le entrate sono diminuite del 90%.

Per questo motivo un quarto del personale è stato licenziato e quasi tutti i progetti di ristrutturazione della cattedrale sono stati accantonati. Basti pensare che a marzo 2020, contemporaneamente alla pandemia, stava per essere bandito un programma di lavori da 15 milioni di sterline per sostituire il vecchio tetto in piombo. Il progetto, purtroppo, è stato inevitabilmente cancellato poiché i soldi stanziati sono stati investiti per sostenere le spese ordinarie della cattedrale.

Ad oggi le condizioni della struttura sono degenerate tanto che il geometra Oliver Caroe ha affermato che l’edificio sta letteralmente marcendo: “Abbiamo collezioni sotto questi tetti, oggetti davvero preziosi, e ci sono dei secchi accanto, ricoperti di plastica perché il tetto perde. Penso che tutti sarebbero scioccati se questo edificio avesse dei problemi. È nei guai adesso“.

Purtroppo a nulla sono bastati i 3,3 milioni di sterline del fondo governativo per il recupero della cultura stanziati lo scorso aprile perché i soli costi di gestione annuali ammontano a 8 milioni di sterline anche dopo una ristrutturazione. Il problema è ancora maggiore se si pensa che il numero dei visitatori non è tornato a quello del periodo pre-pandemia in quanto l’emergenza è ancora in corso.

Il decano di St Paul’s, il Rev. Dr. David Ison, ha affermato che sono necessarie grandi decisioni per l’edificio storico e una serie di finanziamenti costanti per garantire alla cattedrale un futuro: “Se non riusciamo a raccogliere le risorse per poter impiegare le persone per prendersi cura dell’edificio e per pagare il riscaldamento e l’illuminazione, saremo costretti a chiudere le nostre porte“.