L’Università inglese boccia la Brexit: porte aperte agli stranieri grazie ad accordi europei

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AEMORGAN

In qualunque modo vada a finire, la Brexit cambierà per sempre la storia del Regno Unito e dell’Europa tutta. Mai nella sua storia recente il Regno Unito si è trovato così tanto diviso sulla strada da percorrere, sulla visione del futuro e sull’interpretazione del suo ruolo nello scacchiere mondiale. Questo clima di incertezza, fra l’altro, sta spaventando gli investitori, che considerano la certezza giuridica e la programmazione a lungo termine due aspetti fondamentali per poter continuare ad investire in un determinato Paese

Tuttavia c’è chi della Brexit proprio non ne vuol sapere, e senza aspettare la decisione del Parlamento britannico, ha rotto gli indugi, adottando azioni volte a evitare problemi che potrebbero derivare da un mancato accordo fra Regno Unito e Unione Europea. Stiamo parlando dell’Università britannica. Infatti, molti dei principali atenei hanno siglato un accordo con altri atenei europei, in modo da mantenere l’accesso ai fondi dell’Unione e continuare l’interscambio di studenti e ricercatori.

A rompere gli indugi ci ha pensato Oxford, avviando collaborazioni con quattro diverse istituzioni a Berlino, mentre Cambridge si è assicurata un appoggio a Monaco. Anche l’Imperial College di Londra non è rimasto a guardare, ed ha intrapreso relazioni con la stessa città tedesca, mentre Exeter ha lanciato un nuovo fondo di ricerca in collaborazione con Ginevra e Warwick, collegandosi anche con atenei a Parigi e a Bruxelles.

Questi sono solo alcuni esempi di come il mondo accademico britannico ha cercato di mitigare gli effetti del divorzio con l’Unione Europea, in modo da rimanere in contatto con il Vecchio Continente, anche quando, a partire dal prossimo 29 marzo, il divorzio sarà ufficialmente sancito. Ovviamente a rendere ancora più agevole il contatto fra le istituzioni universitarie, contribuisce il fatto che i benefici per gli studenti europei siano stati mantenuti ancora per un anno, in modo da non bloccare il flusso degli di studenti stranieri, considerati risorsa fondamentale a rendere l’ambiente di ricerca e studio più competitivo e ricco.

Ed è proprio in questa ottica che va inquadrata la fiera organizzata per il prossimo 23 febbraio da SI-UK, società specializzata nell’agevolare i giovani italiani ed europei nell’iscrizione e nella frequenza nelle scuole britanniche. In controtendenza rispetto al clima creatosi con la Brexit, il seminario si occuperà di fare il punto sui temi del finanziamento per gli stranieri, in modo da fornire i dettagli in merito alle modalità di accesso alle borse di studio. Questo sarà certamente uno dei momenti più interessanti della giornata, a cui parteciperanno 70 università e di una trentina di scuole di lingua o specializzazione.

Durante la fiera non mancherà certo il divertimento: gli organizzatori hanno deciso di invitare Tilly Rose, blogger nota anche come “That Oxford Girl”, che terrà un seminario sulla sua esperienza nel prestigioso ateneo. Il suo blog, in meno di due anni e mezzo ha raccolto 400mila visualizzazioni, mentre il profilo Instagram conta su 27mila followers.

La fiera sarà aperta dalle 12 alle 17 al Royal Lancaster London (ecco i dettagli) e gli esperti di SI-UK, i quali parlano diverse lingue, saranno disponibili per consulenze e suggerimenti cercando di indirizzare i giovani presenti verso il mondo accademico britannico, fornendo gli elementi chiave per la compilazione delle domande di accesso agli atenei, per le possibilità di finanziamento, e ovviamente in merito alle prospettive occupazionali.

Il messaggio è chiaro: la Brexit non rappresenterà una barriera allo scambio e alla crescita culturale dei giovani Europei, risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Vecchio Continente.