McDonald’s cerca 20 mila dipendenti per 50 nuovi ristoranti in UK, ma non trova personale!

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AEMORGAN

Dopo un anno da dimenticare, finalmente l’economia inglese è in piena ripresa tanto che anche il colosso americano McDonald’s ha annunciato piani di espansione in UK. Stando ai nuovi progetti, è prevista l’apertura di ben 50 ristoranti nel Regno Unito e in Irlanda con la relativa assunzione di 20 mila dipendenti.

Attualmente la catena di fast food ha già 1.400 locali nel Paese che impiegano in tutto 130 mila tra cuochi e camerieri. C’è da dire che la pandemia ha penalizzato anche l’azienda americana, con un calo del 7% sul fatturato britannico, ma l’efficiente sistema di consegne a domicilio e ordinazioni da asporto ha comunque bilanciato le perdite.

McDonald’s ha, quindi, deciso di puntare tutto sull’economia britannica ma ciò che preoccupa realmente è la ricerca del personale. Nel campo della ristorazione inglese, infatti, i lavoratori sono per la maggioranza stranieri e in molti hanno lasciato il Paese non solo a causa del Covid ma anche per le rigide normative scattate dopo la Brexit.

Ricordiamo che, con l’uscita ufficiale del Regno Unito dall’Unione Europea, non è più possibile raggiungere Londra o qualsiasi altra città inglese per cercare un lavoro stagionale o part-time. La condizione necessaria per trasferirsi in UK è il possesso di un contratto lavorativo da almeno 27 mila sterline all’anno.

In merito alla questione Paul Pomroy, amministratore delegato della McDonald’s a Londra, sembra essere ottimista anche perché ha sottolineato che lo stipendio di partenza nella sua azienda è comunque al di sopra di quello minimo nazionale: “È fantastico poter offrire ad altre 20 mila persone l’opportunità di lavorare con noi. Speriamo di trovare abbastanza domanda per rispondere alla nostra offerta“.

Pomroy è, quindi, fiducioso e con i suoi nuovi ristoranti spera di poter ridare ancora più vita alla capitale inglese: “Il centro tornerà a riempirsi, McDonald’s fa parte del tessuto connettivo della vita inglese. Sta ai nostri esercizi commerciali dare ragioni alla gente per visitarlo“.