Il Regno Unito è una delle scelte più ambite per gli studenti di tutto il mondo, seconda solo agli Stati Uniti. Centinaia di migliaia di ragazzi ogni anno scelgono l’UK per proseguire gli studi in una delle prestigiose università inglesi. In questo modo possono beneficiare di un’istruzione di alta qualità, oltre ad assaporare la cultura unica inglese.
Nonostante ciò, l’avvento della Brexit ha frenato il sogno di molti studenti di trasferirsi in Inghilterra in quanto ci si chiede se sia il caso di trasferirsi ed affrontare tutta quella burocrazia che è diventata ancora più complicata. Per avere le idee più chiare vi mostriamo le somiglianze e le differenze tra il sistema universitario in Italia e quello in UK: ecco tutto quello che c’è da sapere!
La durata e le tempistiche dei corsi di laurea in Italia e in UK
Salvo alcune eccezioni, nel sistema universitario italiano vige la regola del 3+2: i primi tre anni per i corsi di laurea di primo livello, gli utlimi due aggiuntivi per i corsi di laurea specialistica. Le lauree inglesi, invece, prevedono in genere tre anni, al quale potrebbe aggiungersi il cosiddetto Transfer Program. Si tratta di un anno preparatorio durante il quale si acquisiscono le competenze linguistiche e accademiche propedeutiche alle richieste degli atenei per i propri corsi di laurea.
Per quanto riguarda l’inizio dei corsi, in Italia le università partono con le loro attività nel periodo autunnale quindi a Settembre/Ottobre. Le università inglesi, invece, prevedono l’intake (ovvero l’assunzione all’università) ogni mese dell’anno tranne a dicembre. L’intake principale rimane quasi sempre quello di Settembre, ma per alcune università sono altrettanto importanti quello di gennaio e giugno. Alcuni atenei arrivano ad avere addirittura cinque intake.
Allo stesso modo, è molto diversa la durata delle lezioni dei due sistemi universitari. In generale in UK le lezioni coprono 2-3 giorni alla settimana, con un monte ore che permette ampiamente di dedicarsi a lavori part-time. In Italia, invece, il monte ore è molto più alto tanto da coprire quasi completamente il tempo a disposizione degli studenti.
Come sono strutturati i corsi e gli esami
Una delle più grandi differenze tra i due sistemi universitari riguarda gli esami e i corsi da seguire annualmente. In UK sono previsti più moduli all’anno da seguire, con circa tre esami a modulo. In Italia, invece, tutto ruota attorno ad un numero preciso di crediti da conseguire nell’arco dei tre o due anni, con corsi che hanno pesi differenti.
Inoltre nei nostri atenei gli esami orali sono la maggioranza, mentre Oltremanica prevalgono gli assignment ovvero esami scritti da svolgere a casa. Di solito si tratta di veri e propri saggi da consegnare con una scadenza prefissata. D’altro canto, salvo rare eccezioni, il percorso di studi in Italia è libero quindi è possibile ripetere più volte un esame se si è bocciati. In Inghilterra invece è prevista la possibilità di dover ripetere completamente l’anno, con tanto di esami passati da ridare da capo, per quanto sia possibile riprovare gli esami durante l’anno.
La formazione e gli sbocchi lavorativi
Ovviamente non può essere fatta una distinzione così netta per quanto riguarda la formazione fornita dai due sistemi universitari. Di certo le università britanniche, insieme a quelle americane, sono quasi sempre in vetta alle classifiche specialistiche. In generale l’impostazione della formazione britannica è molto più rivolta al mondo del lavoro grazie anche agli aspetti pratici dei corsi e al minor numero di materie affrontate.
In Italia, invece, la preparazione è molto più teorica ma non meno eccellente. Gli istituti nostrani forniscono un livello di preparazione a tutto tondo ugualmente utile per il mondo del lavoro.
EU Network: tutti i contatti utili
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