Caos aeroporti, Heathrow chiede alle compagnie di non vendere più biglietti

1018
AEMORGAN

Si prospetta un’estate nera per moltissimi viaggiatori che dal Regno Unito sognano di raggiungere mete esotiche o semplicemente altre città europee. Dopo la cancellazione di migliaia di voli, l’aeroporto di Heathrow si vede costretto a limitare ancora di più i passeggeri in partenza. Ecco cosa sta succedendo.

Heathrow limita la capacità giornaliera nei mesi estivi

Tra Covid, scioperi e licenziamenti del personale, l’aeroporto di Heathrow è al collasso. Lo scalo più grande e trafficato della Gran Bretagna sta, infatti, cercando di affrontare la ripresa della domanda dopo la pandemia ma le condizioni sono davvero sfavorevoli. Per per ridurre ulteriori code, ritardi nei bagagli e cancellazioni di voli, l’aeroporto si è visto costretto a limitare i passeggeri in partenza a 100mila al giorno nei prossimi mesi.

In più è stato chiesto alle compagnie aeree di smettere di vendere biglietti per questa estate. Una decisione sofferta ma inevitabile così come affermato dall’amministratore delegato John Holland-Kaye in una lettera aperta: “Alcune compagnie aeree hanno intrapreso azioni significative, ma altre no. Riteniamo che siano necessarie ulteriori azioni per garantire ai passeggeri un viaggio sicuro e affidabile. Abbiamo quindi preso la difficile decisione di introdurre un limite di capacità con effetto dal 12 luglio all’11 settembre. Riconosciamo che questo significherà che alcuni viaggi estivi saranno spostati a un altro giorno, a un altro aeroporto o saranno cancellati. Per questo motivo ci scusiamo con coloro i cui piani di viaggio sono stati colpiti“.

Le critiche di Iata

Dopo la decisione di Heathrow non sono mancate le critiche dell’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (Iata). Il direttore generale dell’organismo Willie Walsh ha affermato che l’aeroporto si è concentrato sul profitto a spese delle compagnie aeree sottovalutando la velocità di ripresa del traffico dopo la pandemia.

Nonostante ciò, la situazione sembra essere davvero critica non solo nel Regno Unito ma anche negli altri scali europei. Ad esempio Lufthansa ha dovuto cancellare altri duemila voli fino a fine agosto negli scali di Francoforte e Monaco. Per lo più è stato comunicato che verranno annullati anche voli interni o diretti nei paesi vicini.