Coronavirus, il Regno Unito prenota 30 milioni di dosi del vaccino di Oxford-Pomezia

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AEMORGAN

È ufficiale. Il Regno Unito corre da solo e sarà il primo paese ad accedere al potenziale vaccino anti-Coronavirus messo a punto dall’Università di Oxford col contributo dell’italiana IRBM di Pomezia. Non è chiaro, invece, se l’Italia si aggiudicherà quel che resta della prima tornata di produzione.

Lo ha rivelato, quasi en passant, il ministro delle Attività produttive britannico, Alok Sharma durante la conferenza stampa dell’altro giorno, quando ha annunciato che Londra avrebbe già prenotato 30 milioni di dosi dei cento milioni totali di potenziale vaccino contro il Covid-19 prodotto dalla multinazionale del farmaco inglese AstraZeneca in partenariato con l’università di Oxford. I primi 30 milioni saranno consegnati entro settembre, gli altri invece arriveranno verso la fine dell’anno.

Ovviamente, tutto dipenderà dell’esito della sperimentazione tutt’ora in corso:


“I primi trial clinici del vaccino di Oxford stanno progredendo bene, e tutti i partecipanti alla prima fase hanno già ricevuto la loro dose di vaccino secondo le tempistiche prestabilite nei giorni scorsi. La velocità con cui l’Università di Oxford ha progettato e organizzato questi complessi trial è genuinamente senza precedenti. […] Se la sperimentazione avrà successo, avremo i dosaggi per iniziare a vaccinare la popolazione inglese immediatamente.”

Aggiungendo che saranno prodotti “30 milioni di dosi per il Regno Unito entro settembre” e che “il Regno Unito sarà il primo Paese ad avervi accesso.” Infine, il governo promette di rendere il vaccino “disponibile al costo più basso possibile per i paesi emergenti.” Del destino del resto d’Europa, invece, non è dato sapere.

Nel frattempo, il governo sta già costruendo un impianto di produzione del vaccino che aprirà i battenti nel 2021, con un anno di anticipo rispetto ai piani iniziali, grazie al finanziamento extra di 93 milioni di Sterline approvato di recente. “Il centro” ha affermato Sharma, “è già in costruzione e avrà la capacità di produrre abbastanza dosi di vaccino per servire l’intera popolazione del Regno Unito in appena 6 mesi.”

Sempreché ci sia un vaccino da produrre, si intende. Al momento infatti non esiste ancora alcuna certezza che il vaccino venga trovato o che sia sicuro sull’uomo; ed ecco perché vengono comunque esplorate altre vie, altri farmaci e altri trattamenti per limitare la mortalità da Coronavirus. Per ora ci sono in lizza 6 molecole recentemente entrate nella fase dei trial clinici in vivo e che potrebbero essere autorizzate in futuro, se i risultati della ricerca saranno positivi.