A Londra apre il primo museo LGBTQ del Regno Unito

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AEMORGAN

A Londra è possibile trovare qualsiasi tipo di museo, dai grandi National Gallery, British Museum e Natural History Museum, fino a piccole esposizioni di oggetti strani e particolarissimi, come il Freud Museum o l’Hunterian Museum. Ben presto, la capitale arricchirà ulteriormente la sua offerta, con l’apertura del primo museo del Regno Unito dedicato alla comunità LGBTQ: al momento, infatti, mentre sono molte le mostre temporanee sul tema, manca una sede permanente per conoscere la storia e l’evoluzione delle lotte LGBTQ e non solo.

Queer Britain: The Nation’s LGBTQ+ Museum, questo il nome del museo, aprirà nel 2021, ma abbiamo già i primi dettagli su cosa aspettarci da questa esposizione arcobaleno. Uno dei progetti principali è quello di costruire un grandissimo albero genealogico che unisca e colleghi insieme tutta la storia queer del Regno Unito.  La parola “queer“, dopotutto, è il nome scelto dal museo perché ritenuto il più inclusivo per abbracciare tutte le persone che l’esposizione vuole rappresentare: usato con fierezza oggi, in età vittoriana era un insulto (rivolto anche a Oscar Wilde) per definire in maniera dispregiativa qualcuno di “eccentrico”, “strano” od omosessuale.

Queer Britain è poi al momento alla ricerca di storie da mettere in mostra, in quanto l’obiettivo è quello di creare una sorta di grande archivio che raccolta le memorie delle persone queer di tutte le età, background, sessualità e genere. Gli organizzatori, infatti, vogliono riempire la storia della comunità LGBTQ con le voci e le testimonianze della gente comune, di ogni epoca e di ogni dove. Oltre alla collezione permanente, Queer Britain ospiterà anche esibizioni temporanee. 

Nonostante Queer Britain apra nel 2021, il 28 febbraio 2018 si è tenuto un party di lancio presso l’Hotel Cafe Royal di Londra. Gli ospiti invitati all’evento includevano Tom Daley, Dustin Lance Black, Jack Guinness. Nakhane Touré e lo sceriffo di Londra, Tim Hailes. Sadiq Khan non era presente, ma ha appoggiato il progetto, dichiarando che non vede l’ora di tagliare il nastro arcobaleno per inaugurare e aprire ufficialmente il museo.