La Formula 1 punta su Londra: il sogno di un Gp nella capitale inglese potrebbe realizzarsi: tutti i dettagli

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AEMORGAN

La Formula 1, la regina fra le competizioni motoristiche, è sempre alla ricerca di nuovi spunti in grado di tenerla al passo coi tempi, senza però inclinarne quel legame indissolubile con la tradizione che ha reso questo sport leggendario. Ed è per questo che, in attesa del mondiale 2019, si guarda già al calendario 2020.

Già a partire dal prossimo mondiale farà il proprio debutto il Gran Premio del Vietnam, ed altre novità sembrano affacciarsi all’orizzonte, visto anche che alcuni circuiti storici sembrano essere in bilico. Circuiti leggendari come Monza e Hockenheim non hanno, infatti, ancora la certezza di un prolungamento del contratto e lo stesso vale per Silverstone. Anzi, fra tutte, la pista britannica è proprio quella con la situazione più preoccupante: il circuito inglese, infatti, è entrato nell’ultimo anno del contratto dopo aver attivato una clausola di interruzione a causa dell’aumento dei costi.

Questo significa che il GP del prossimo anno, in programma il 14 luglio, potrebbe essere l’ultimo, nonostante Sean Bratches, capo supremo della struttura commerciale della Formula 1, continui a professarsi ottimista.

“Siamo molto speranzosi – ha spiegato Bratches – ma non ci sono state grandi novità rispetto all’ultima volta in cui abbiamo parlato. Stiamo discutendo sui termini finanziari e stiamo entrambi cercando sinceramente di ottenere un accordo. Silverstone non ha bisogno di presentazioni: è un marchio straordinario, è la casa del primo Gran Premio della storia”. Nonostante questa premessa ottimistica però, Bratches ha anche confermato ciò che già da un po’ si mormorava. Stando alle sue parole, infatti, il sogno di organizzare un Gran Premio cittadino a Londra sembra tutt’altro che una fantasia: “Stiamo parlando con diverse città in tutto il mondo. Certamente se ci fosse l’opportunità di gareggiare nelle strade di Londra sarebbe una circostanza ideale, sia per la città che per gli appassionati della Formula 1 in tutto il mondo.”

Più cauto invece il presidente della FIA Jean Todt, il quale ha principalmente auspicato che il GP di Gran Bretagna rimanga in calendario per il prossimo decennio: “Sono sorpreso perché vedo tanto pessimismo. Il Gran Premio di Gran Bretagna è parte della storia del motorsport e voglio che ci sia ottimismo. Nel Regno Unito c’è una grandissima passione per i motori, c’è tradizione e ci sono tantissimi eventi, quindi dobbiamo essere ottimisti. Ci sono però ancora dei punti da chiarire che andranno affrontati”.

Sull’argomento Londra è intervenuto anche Bernie Ecclestone, ex capo supremo del campionato di Formula 1, il quale, con il pragmatismo che da sempre lo contraddistingue, ha gettato acqua sul fuoco dell’entusiasmo: “Valutammo la cosa alcuni anni fa – ha spiegato l’attuale presidente onorario del Circus. È estremamente complicato, troppe restrizioni. Facemmo parecchie riunioni e alla fine la differenza fu di tre milioni di sterline. Questo è il costo di tutta l’acqua in bottiglia che venne consumata durante quegli incontri e che dobbiamo ancora ricevere. Quindi è meglio dimenticare tutto e lasciare le cose come stanno”.

La palla è comunque nelle mani dei nuovi proprietari del Circus, gli americani di Liberty Media, i quali hanno il sogno di arricchire il menù della Formula 1 allargando il pacchetto dell’offerta a circuiti cittadini in grado di creare un ritorno di immagine immenso. E Londra potrebbe essere il vero piatto forte in tal senso.


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