Bonus per gli italiani che tornano a casa: come funziona il rimpatrio volontario

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AEMORGAN

Rimpatrio volontario dalla Gran Bretagna: il sostegno economico è disponibile anche per gli Europei

Fin da quando è entrata in vigore la Brexit, il Ministero degli interni britannico ha esteso il provvedimento governativo noto come rimpatrio volontario anche agli europei – per cui anche gli italiani possono usufruirne.

Il programma, concepito fin dall’inizio per aiutare i cittadini stranieri a tornare nel proprio paese di provenienza, prevede anche un sostegno economico indirizzato a tutti coloro che non hanno i mezzi per poter sostenere le spese per il rientro in patria o che al contrario non possono rimanere ulteriormente nel Regno Unito o non hanno chiesto il Settled Status – ossia lo status che ha sostituito la permanent residence dopo l’uscita del paese dall’Unione europea.

Ciò che, però, ha maggiormente attirato l’attenzione di tutti i residenti nell’UK è che questo bonus non è riconosciuto solo a chi desidera tornare nel proprio Stato, ma anche a chi sia alla ricerca di una sistemazione consona oppure stia tentando di avviare un’attività. Vediamo dunque nel dettaglio come funziona e come si può richiedere questa forma di sostegno.

Quali sono le condizioni per poter ottenere il rimpatrio volontario

Se, dunque, vi trovate nel Regno Unito e volete richiedere il rimpatrio volontario, dovete tener presente che il bonus – consistente in 3.000 sterline – è soggetto a diverse condizioni riguardanti lo stato stesso del cittadino. In particolare può richiederlo chi si trova illegalmente nel Regno Unito o ha il permesso di soggiorno scaduto, chi appartiene ad un nucleo famigliare con un figlio di età inferiore ai 18 anni e non ha regolare visto, ma anche chi desidera ritirare la domanda per il Settled Status. Infine, anche chi ha chiesto asilo e intende rinunciare, chi ha 18 anni e viaggia da solo, chi ha 21 anni ma è senza genitori e i senzatetto possono presentare regolare domanda.

Al contrario, invece, non ha diritto a presentare la richiesta per il rimpatrio volontario chi è indagato dalla polizia o detenuto dal Ministero degli interni o ha comunque ricevuto una pena uguale o superiore a 12 meni; chi è stato condannato per un reato legato all’immigrazione e ha ricevuto un ordine di espulsione o chi ha già goduto di protezione umanitaria/permesso di soggiorno a tempo indeterminato.

Come richiedere il rimpatrio volontario dall’UK

Chiunque abbia i requisiti e richiede il rimpatrio volontario può ricevere, dunque, assistenza per trovare un posto in cui vivere, un lavoro o avviare un’impresa nel proprio Paese d’origine. Per poter presentare la domanda è sufficiente andare sul sito ufficiale e compilare il modulo, purché sia presentata prima di lasciare il Regno Unito – non deve essere stati prenotato, quindi, un viaggio nei successivi 7 giorni dopo l’inoltro del form. Inoltre, è importante tener presente che nella richiesta deve essere inserito un recapito in UK e un indirizzo e-mail per essere ricontattati.

Nel caso in cui, tuttavia, si abbiano problemi a compilare la domanda – perché poco pratici in ambito informatico o perché non si ha momentaneamente accesso ad internet – è possibile richiedere aiuto a questo indirizzo oppure chiamare il numero 03000040202; il servizio è attivo nei giorni feriali, ovvero dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17.

Solitamente dopo aver presentato la richiesta, l’Home Office procede a ricontattare il richiedente entro 3 giorni e durante il colloquio potrebbe essere necessario fornire ulteriori informazioni sul proprio stato; infine nel caso in cui siano stati richiesti i documenti di viaggio, verranno restituiti sempre dall’ufficio dell’interno direttamente prima di salire in aereo per tornare in patria.