Scaffali vuoti e razionamenti obbligatori nei supermercati in UK: ecco cosa sta succedendo

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AEMORGAN

Per la prima volta dopo la pandemia e l’entrata in vigore della Brexit, gli scaffali dei supermercati del Regno Unito tornano ad essere vuoti. Per far fronte a questo problema, alcune catene sono state costrette ad introdurre delle forme di razionamento obbligatorie per i clienti. Il malcontento è forte ma gli operatori del settore affermano che, in verità, la colpa non è da attribuire all’uscita dell’UK dall’Unione Europea. Ecco cosa sta succedendo.

Il razionamento introdotto nei supermercati

In molti supermercati inglesi nell’ultimo periodo si vedono scaffali vuoti, anche se limitatamente ad alcuni prodotti. Ciò è dovuto alle importazioni di frutta e verdura che scarseggiano, tanto che alcune catene hanno introdotto delle forme di razionamento temporaneo che i clienti sono obbligati a rispettare.

In particolare la catena di grande distribuzione low cost Asda ha chiesto ad ogni cliente di non acquistare più di tre confezioni di pomodori, peperoni, cetrioli, lattuga, insalata, broccoli, cavolfiori e lamponi. Stesso discorso per i supermercati Morrisons che hanno imposto un limite di due confezioni per cliente per i prodotti come lattuga, pomodori e peperoni.

Perché scarseggiano alcuni prodotti

La carenza di alcuni prodotti nei supermercati è stata immediatamente correlata agli effetti negativi della Brexit. Lo scenario di qualche tempo fa è stato, infatti, identico. In quel caso la colpa era da attribuire a tutte quelle barriere burocratiche doganali che avevano colpito il commercio con i Paesi dell’UE soprattutto per quando riguardava il settore agroalimentare.

Nonostante ciò questa volta gli esperti di British Retail Consortium e gli operatori del settore hanno confermato che la Brexit non è il motivo scatenante del problema. Pare che il responsabile principale, infatti, è il maltempo insolito che ha colpito sia il Marocco che la Spagna. Queste, infatti, sono le aree da dove il Regno Unito si approvvigiona del 90-95% degli alimenti sopraelencati nel periodo invernale.

A confermarlo è stato anche James Bailey, direttore esecutivo del supermercato Waitrose: “Ha nevicato e grandinato in Spagna, ha grandinato in Nord Africa la scorsa settimana: questo sta distruggendo gran parte dei raccolti. Si tratta solo di un problema legato al clima che arriva nel momento sbagliato, mentre le imprese stanno cercando di diversificare le catene di approvvigionamento“.

La crisi energetica peggiora la situazione

Al maltempo improvviso che ha colpito le maggiori aree di approvvigionamento, si è unita la crisi energetica che sta mettendo in ginocchio l’UK. I prezzi troppo alti del gas hanno portato a coltivare meno nelle serre riscaldate in Gran Bretagna, diminuendo automaticamente la produzione.

In passato i coltivatori di insalate operavano tutto l’anno, anche se a livelli più ridotti in inverno. Ad oggi la produzione è ai minimi storici a causa delle spese esagerate. Per frenare il problema, l’associazione di categoria ha chiesto al governo di sostenere i loro costi energetici attraverso il regime di esenzione per le industrie ad alta intensità energetica, da cui al momento i coltivatori sono esclusi.