Tamponi Covid a Londra: attenzione alle truffe

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AEMORGAN

Prezzi gonfiati, servizio pessimo (se non inesistente) e scarsa qualità. Questi sono alcuni dei problemi che affliggono cittadini e turisti quando arrivano in UK e devono effettuare un test Covid-19. E dalla liste concessionarie del servizio, vengono cancellati decine di business inattendibili o addirittura truffaldini. Ecco cosa c’è da sapere per evitare fregature sul tampone per chi va a Londra.

L’ultimo taglio è stato fatto a fine agosto, quando ben 57 aziende sono state depennate dalla lista ufficiale dei fornitori di test antigenici/molecolari per il Covid. In diversi casi, i prezzi mostrati sul sito del governo erano semplici specchietti per le allodole: inferiori a quelli che poi venivano praticati, con una scusa o l’altra, al momento del tampone in loco.

Il sistema voluto dal governo Johnson, basato su deregulation, mercato libero e regole snelle, si è dimostrato infatti eccessivamente lasco, lasciando entrare nel mercato dei tamponi anche inesistenti centri medici nazionali e addirittura centri estetici (quelli che fanno le unghie). Il risultato è una giungla di servizi opachi, costosi e molto più lenti nel referto di quanto pubblicizzato. Un caos in cui sono incappati migliaia di cittadini inglesi e molti turisti, e che ha costretto il ministero a intervenire per correggere il tiro.

Già, perché il tampone è obbligatorio per chiunque metta piede in UK dall’estero, e il numero dei test da effettuare cambia a seconda del paese da cui si viaggia, e del colore di quest’ultimo nel “sistema a semaforo”.

“È assolutamente inaccettabile che una società di tamponi privata possa sfruttare in questo modo i villeggianti” ha dichiarato il Segretario di Stato per la salute UK Sajid Javid. “E le azioni di oggi intendono porre un freno a questo Far West. 57 aziende saranno rimosse dalle liste del sito Gov.UK e ad altre 82 verrà data un’ammonizione; se forniscono ancora una volta dati prezzi farlocchi, sono fuori.”

“È un sollievo sapere che il governo sta finalmente facendosi carico della responsabilità per le liste dei fornitori e che inizi a fare dei controlli” ha commentato un portavoce Which?, l’AltroConsumo britannica. “Pur se con 6 mesi di ritardo. Non si sarebbe dovuto includere negli elenchi del sito Gov.UK fornitori che non esistono. Abbiamo scoperto in base alle nostre indagini di aprile che il sistema sarebbe collassato, se fosse aumentato il numero di viaggiatori.”

Il consiglio dunque è di scegliere, anche all’interno della lista ufficiale, nomi conosciuti e affidabili; se il prezzo praticato è diverso da quello pubblicizzato, lasciate perdere immediatamente e segnalate la cosa. E se il dichiarato è solo £20 fuggite via. “Non conosciamo nessuno che sia riuscito a farsi un tampone a £20” chiosa Which?. “In generale, il prezzo più economico che è possibile pagare si attesta sui £40-£50” ovvero 3 o 4 volte quanto si paga in Italia, nonostante un mercato sicuramente più rigido e regolamentato; e dunque, per assurdo, pure più tutelante.