SOS ristoratori in Gran Bretagna: personale da assumere cercasi!

5196
AEMORGAN

I ristoranti e i pub del Regno Unito stanno affrontando una forte crisi di reclutamento negli ultimi mesi: una carenza di chef, personale di cucina e camerieri che sta facendo naufragare tutti i piani di riapertura completa previsti per lo scorso 17 maggio.
Sono diversi i ristoratori riferiscono di non ricevere candidature quando pubblicizzano posizioni. Non solo: secondo le loro informazioni, fino a un quarto degli occupati presenti prima della pandemia di Covid-19 non tornerà. . Uno scenario davvero difficile da ipotizzare, almeno fino ad inizio 2020.

D’altronde il mercato lavorativo della ristorazione è spesso coperto da personale di origine europea (in primis italiani e spagnoli) che durante la pandemia hanno lasciato i loro appartamenti per tornare nei loro paesi natali. Altri, invece, hanno cercato un impiego alternativo dopo mesi di blocchi che hanno tenuto chiuse le attività.

L’assunzione di personale, soprattutto in cucina, rappresenta una sfida difficile prevalentemente nel sud-est dell’Inghilterra e a Londra. Si ritiene che oltre il 30% dei lavoratori dell’ospitalità in tutto il Regno Unito provenisse dall’Europa prima della Brexit, ma si tratta di oltre la metà di quelli impiegati a Londra. In questo senso, la contemporanea attivazione della Brexit al diffondersi della pandemia non ha certo aiutato, anzi.

Anche il capo di “Rare Resturants”, che possiede la catena composta da “16 Gaucho” e tre ristoranti M, conferma il mancato ritorno della forza lavoro europea e la difficoltà di occupare 40 posti di lavoro su un team di circa 750. Ancor meno fortunata è la catena Pizza Express che cerca 1.000 dipendenti, dopo averne licenziati migliaia meno di un anno fa. Senza contare la cucina italiana, sempre più presente sul territorio britannico, e composta da piccoli ristoranti in forte crisi economica e di personale.

James Chiavarini, che gestisce “Il Portico”, uno dei più antichi ristoranti italiani di Londra, afferma di non aver mai conosciuto una situazione di reclutamento più difficile in oltre 50 anni di attività. “Parli con qualcuno alle 8 pm – ha dichiarato Chiavarini – per concordare un colloquio alle 11 am per il giorno dopo, e in questo lasso di tempo hanno già trovato un altro lavoro”

C’è poi chi, per fronteggiare la crisi, ha creato delle Academy, ovvero dei percorsi formativi volti a preparare personale non pienamente qualificato da inserire in organico. E’ il caso de “il Bancone”, piccola catena di due ristoranti a Londra di cucina prevalentemente italiana, che rappresenta un piccolo esempio di un progetto più grande che vede l’industria della ristorazione impegnata nella raccolta di 5 milioni di sterline per sostenere la formazione di 10.000 nuove assunzioni.  “Springboard”, questo il nome dell’iniziativa, è sostenuta dal Savoy Educational Trust, dal gruppo di bevande Diageo e dal gruppo Baxter Storey, e mira a formare i giovani in vista della prossima estate.

Un progetto sicuramente valido, ma che al momento non appare pienamente risolutivo: Alistair Storey, amministratore delegato di “Westbury Street Holdings” che possiede il gruppo di catering “Baxter Storey” e la catena di caffetterie “Benugo”, ammette che le nuove reclute, infatti, non saranno sufficienti a sostenere l’industria che in pieno svolgimento dava lavoro a 3 milioni di persone.

Questa crisi nel settore, però,  potrebbe essere anche dovuta ad un aggiustamento ed appagamento del lavoratore della ristorazione ad uno stile di vita più rilassato a seguito della cassa integrazione, che avrebbe causato in alcuni la voglia di non tornare a lavorare in un settore molto stressante e che richiede impegno durante il fine settimana e turni la notte. Per le ore non lavorate dal dipendente, infatti, il governo della Gran Bretagna paga il personale in cassa integrazione l’80% del loro salario abituale fino a 2.500 sterline al mese, o più se concordato con il dipendente o il lavoratore.

Chi, invece, ha voglia di ritornare sul campo, può approfittare tantissime occasioni: nello specifico, pub e ristoranti citati in seguito sono quelli che offrono maggior opportunità in questo senso. Il più grande gruppo di pub quotato del Regno Unito, “Mitchells & Butlers” (M&B), ha perso 9.000 dei suoi 39.000 dipendenti dallo scorso anno; “D&D”, il proprietario di oltre 40 ristoranti esclusivi tra cui “Le Pont de la Tour e Coq d’Argent”, sta cercando fino a 400 reclute su un totale di 1.300 dipendenti del Regno Unito.