Brexit, l’UE lancia un’azione legale contro il Regno Unito: «Ha violato gli accordi»

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AEMORGAN

Già le negoziazioni per l’accordo sulle relazioni future tra Regno Unito e Unione Europea non stavano proseguendo con facilità. Adesso, la situazione rischia di deteriorarsi ulteriormente. L’Unione Europea ha infatti lanciato un’azione legale contro il governo di Londra per aver violato l’accordo sulla Brexit.

«La Commissione europea ha inviato oggi al Regno Unito una lettera di messa in mora per aver violato i suoi obblighi ai sensi dell’accordo di recesso. È l’inizio di un procedimento formale di infrazione contro il Regno Unito che ha un mese per rispondere alla lettera di oggi», ha fatto sapere la presidente della Commissione Europa Ursula la Von Der Layen. Oggetto del contenzioso è la legge voluta da Boris Johnson, e approvata dal Parlamento britannico a settembre, che regola il mercato interno: la normativa viola gli accordi presi con l’Unione per quanto riguarda l’Irlanda del Nord.

Perché il Regno Unito ha violato l’accordo di recesso?

L’accordo di uscita dall’UE, infatti, prevede che le merci inviate dal Regno Unito all’Irlanda del Nord siano controllate preventivamente e che l’Ulster debba ricevere per i primi 4 anni sussidi di stato come quelli previsti dall’Unione. Questo perché tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda non esiste un confine fisico (come stabilito dagli Accordi di pace del Venerdì Santo del 1998) e quindi l’UE vuole evitare sia agitazioni in Ulster sia far entrare merci senza controllo nel mercato unico. Londra ha violato entrambe le disposizioni.

Verso la procedura d’infrazione

Se entro un mese, quindi, il governo britannico non ritirerà i punti contestati dall’Internal Market Bill, l’Unione avvierà formalmente la procedura d’infrazione: il Regno Unito, fino al 31 dicembre 2020 continua a far parte dell’UE, quindi è sempre responsabile delle sue condotte nei confronti dell’organizzazione sovranazionale. La procedura d’infrazione può concludersi anche con sanzioni pesanti se il Regno Unito decidesse di non modificare la legge in questione.

Tuttavia, al momento il governo inglese sembra voler continuare per la sua strada. «Dobbiamo proteggere l’integrità del mercato del Regno», fa sapere il portavoce di Downing Street.


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