Figlio di immigrati giamaicani, conservatore col pallino della sicurezza ed esperto di politiche giovanili. Ecco il ritratto di Shaun Bailey, il candidato del Partito Conservatore alle prossime elezioni a sindaco di Londra.
Mentre dall’altra parte dello spettro i laburisti confermano e ricandidano Sadiq Khan dopo i buoni risultati ottenuti negli ultimi anni, anche i Tories iniziano a posare le pedine sulla scacchiera in vista delle elezioni del 2020. Si tratta di una data importante: il vincitore della tornata elettorale sarà infatti anche il primo sindaco della City nell’era post-Brexit.
Tra i conservatori, si contendevano la poltrona Andrew Boff, Joy Morissey e Shaun Bailey, eppure -nonostante i pronostici- è stato quest’ultimo a guadagnarsi la fiducia del partito. Un coup de théâtre che ha fatto sollevare più d’un sopracciglio, soprattutto tra quanti si aspettavano un nome più blasonato, capace di convincere i londinesi a scaricare Khan; la speranza del partito, infatti, è di raccogliere l’eredità di Boris Johnson, l’ultimo amministratore conservatore della città dopo la sconfitta del 2016.
Nonostante il doppio fiasco in ben due seggi diversi alla House of Commons, Bailey si è riuscito a imporre tra i suoi colleghi ma soprattutto tra gli elettori, con alcuni dei suoi cavalli di battaglia: lotta alla criminalità, riduzione della burocrazia, edilizia popolare per aiutare i meno fortunati, politiche giovanili di integrazione nel mondo del lavoro, e potenziamento delle politiche locali. Un programma che spazia da destra a sinistra e che raccoglie consensi anche nella classe operaia, tra gli immigrati e tra i giovani delle periferie dimenticate.
Come il suo avversario, anche Shaun Bailey ha un profilo fuori dagli schemi tradizionali: cresciuto dalla madre giamaicana a North Kensington, un quartiere popolare a ridosso del ben più ricco Notting Hill, si è laureato in informatica per poi inaugurare nel 2006 il progetto MyGeneration, un’associazione di volontariato per famiglie in difficoltà. È lì che si è fatto le ossa –non senza qualche polemica– prima di diventare ufficialmente consulente speciale di David Cameron su criminalità e politiche giovanili, allargando così il proprio orizzonte anche a welfare e politiche locali.
Niente Università elitarie, insomma, origini umili e conoscenza diretta dei problemi dell’emarginazione sociale: il 47enne Bailey è l’epitome della nuova classe politica emergente nel Regno Unito, e soprattutto l’equivalente conservatore di Sadiq Khan.
“Per me sarà un approccio a tolleranza zero,” ha spiegato Bailey in una recente intervista, contro il disordine urbano, gli atti vandalici, la deturpazione dei luoghi comuni, l’alcol in pubblico e gli abusi sul welfare che portano a maggiori tassi di criminalità. “Daremo caccia incessante ai criminali e alle bande di strada,” ha chiosato. “Diventano un pericolo per tutti -bianchi, neri, gay o etero- e dobbiamo rimuovere questo tipo di pressione.”