Emergenza nelle strade, a Londra quasi 15mila accoltellamenti in un anno

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AEMORGAN

In queste ultime settimane nel Regno Unito non si fa che parlare di due argomenti: ovviamente gli accordi della Brexit, che non hanno ancora trovato una forma definitiva dopo tante discussioni politiche, e la crescita esponenziale dei casi di accoltellamento nelle strade del Paese.

Secondo un recente studio, infatti, tra giugno 2017 e giugno 2018 sono stati registrati ben 40mila casi di ferite provocate da armi da taglio, e nello specifico coltelli. Si tratta di un dato allarmante, il peggiore negli ultimi 70 anni, ovvero da quando esistono simili rilievi statistici che hanno provocato più di qualche grattacapo al governo.

A quanto sembra, Londra è la città più pericolosa in assoluto, considerando Galles e Inghilterra: sono meno di 15mila i casi di accoltellamenti avvenuti nel corso del periodo preso in considerazione, quindi più di un terzo del totale.

Molti cittadini sono dunque più preoccupati per la propria incolumità che per un eventuale no deal, e la responsabilità viene attribuita ai tagli nei settori del welfare come le scuole, gli ospedali e le forze dell’ordine.

La polizia, infatti, lamenta un calo del budget di circa il 20% a partire dal 2010, che avrebbe provocato un enorme buco nell’organico di circa 10mila uomini. E se il governo sembra essere intenzionato a rispondere con l’intervento dell’esercito, il sindaco di Londra Sadiq Khan vorrebbe trattare il problema come una questione di sicurezza pubblica, seguendo l’esempio di quanto avvenuto a Glasgow, dove crimini del genere sono calati sensibilmente.

Il primo cittadino ha già attivato una Violence Reduction Unit sul modello di quella operante nella città scozzese, che dovrà focalizzarsi sopratutto sulle cause sociali che stanno dietro la nascita delle gang. Tuttavia verranno concesse alla polizia maggiori libertà, come la possibilità di ampliare la facoltà di perquisizione dei sospettati.

Non è difficile, infatti, vedere uno “schema sociale” dietro l’esplosione delle aggressioni all’arma bianca: circa la metà dei responsabili hanno infatti meno di 25 anni, e le zone in cui avvengono maggiormente i crimini sono aree svantaggiate della metropoli, nel caso di Londra. Le vittime poi, hanno spesso meno di 16 anni, e non è un caso che gli orari in cui più si verificano i crimini siano quelle subito successivi all’uscita dalle scuole dei ragazzi.

E mentre alcuni pensano di intervenire insieme alle famiglie sulle problematiche sociali che causano un aumento di aggressività nei giovani, il governo invece sta pensando a ordini restrittivi di movimento destinati ai minorenni trovati a portare coltelli con sé, con la possibilità di carcerazione fino a 2 danni per i recidivi che violino tali misure.