Il 30 Giugno scorso il Settlement Scheme, ovvero il programma attraverso il quale i cittadini di Ue, Spazio economico europeo (See) e Svizzera potevano fare domanda per continuare a vivere nel Regno Unito, è stato ufficialmente chiuso. Nonostante ciò, l’Home Office ha affermato che considererà ancora le domande presentate in ritardo a patto che siano giustificate da validi motivi.
Ricordiamo che, con l’entrata in vigore della Brexit, chiunque vive in UK deve essere in possesso del Settled Status ovvero il permesso di soggiorno a tempo indeterminato. Tale documento si ottiene dimostrando di aver vissuto nel Paese anglosassone per cinque anni consecutivi, ovvero per un periodo di almeno sei mesi in ogni dodici mesi, e di non aver poi lasciato il Regno Unito per cinque anni di seguito. È da specificare che la residenza è giustificata dalla presenza fisica sul territorio, e non dall’aver mantenuto un conto in banca o l’aver ottenuto il National Insurance Number.
A rendere più complessa la questione si è, però, inserita la pandemia: a causa dei vari periodi di lockdown in molti non sono riusciti a tornare nel Regno Unito per l’intero 2020 e, di conseguenza, non hanno avuto la possibilità di presentare domanda di pre-settled in quanto sprovvisti del requisito fondamentale ovvero la residenza continuativa.
Per cercare di fare chiarezza e di risolvere il problema l’Home Office ha pubblicato una guida in cui conferma che sarà possibile ottenere il pre-settled anche con assenze dal territorio inglese superiori a sei mesi, ed in alcuni casi ad un anno, ma solo se tali assenze sono dovuti a validi motivi tra cui è compresa la pandemia. In questi casi è opportuno caricare sul portale EUSS non solo la documentazione necessaria per la domanda, ma anche una lettera di accompagnamento in cui siano indicati con precisione i validi motivi del ritardo.
Nel modulo online è elencata già una serie di possibili motivi del ritardo tra cui è possibile sceglierne uno. Pandemia a parte, sono presenti i casi in cui genitori o servizi sociali non hanno presentato domanda per un minore, oppure la poca dimestichezza con il computer in caso di persone isolate o vulnerabili o l’aver vissuto in una relazione violenta.
