I fiumi segreti di Londra rivelati da una mostra imperdibile

5570
AEMORGAN

Ignorati dai più, affogati da liquami e immondizia, sfruttati per i mulini, dirottati per le gare in canoa dalle classi agiate, e infine tumulati per sempre in gigantesche condutture. Il Tamigi che attraversa Londra è solo uno e il più grande dei mille rivoli che scorrono, confluiscono e talvolta muoiono sotto la superficie della città. E ora, una mostra ne racconta i sinistri segreti.

Sotto l’asfalto che calpestate ogni giorno per andare a lavoro esiste un dedalo di 56 fiumi perduti o nascosti alla vista: sono sempre stati lì per secoli, eppure nessuno se ne accorge più. Molti di essi, infatti, sono stati coperti in epoca vittoriana per favorire lo sviluppo urbano e far spazio alla prima rete fognaria della città. Ai loro tempi furono estremamente importanti per la gente del posto, quasi sacri, ma oggigiorno hanno molta meno utilità pratica.

Si dice che a Ray Street, a Farringdon, esista un punto da cui si possa sentire distintamente lo sciabordio dell’acqua; non sappiamo se le leggenda dica il vero, ma una cosa possiamo assicurarvela: lì sotto passa il fiume Fleet, da cui prende il nome Fleet Street. Si decise di prendere provvedimenti quando, nel 1862, “esplose” (questa la descrizione dei testimoni sotto choc dell’epoca) 100 metri più in là, inondando le zone limitrofe e la linea metropolitana che era in costruzione. E questo è niente.

Il Tyburn che ancora oggi scorre sotto Buckingham Palace, è talmente prossimo alla superficie che una volta si assommò alle acque nere dei sistemi fognari di Sua Maestà, allagando le cucine reali.

Meno problematico il Westbourne, che invece emerge placidamente dalla terra per confluire nel Serpentine di Hyde Park.

Ricostruire il passaggio dei fiumi occulti ha richiesto parecchio lavoro, ma per fortuna gli indizi sono sparsi ovunque: nelle biblioteche, negli archivi cittadini, nelle curve apparentemente immotivate del tessuto stradale e perfino nei nomi di chiese e parrocchie (All Hallows-on-the-Wall per esempio si chiama così perché sorgeva vicino al fiume Walbrook), e nella toponomastica (avete presente tutti i brook, bourn, ditch e bridge che si leggono nei cartelli da Shoreditch ad Est fino a Knightsbridge ad Ovest?)

E ora, tutto questo patrimonio di conoscenze – assieme ai teschi, gli sgabelli da bagno e le armi rivenute nei secoli – è stato raccolto, catalogato e messo in mostra nell’ultima esposizione del Museum of London Docklands intitolata Secret Rivers. Si tratta di un modo davvero unico e imperdibile di scoprire Londra e i suoi mille segreti.

La mostra sarà aperta dal 24 maggio al 27 ottobre 2019, e l’entrata è assolutamente gratuita. Per maggiori informazioni, e per scoprire il programma, vi rimandiamo al sito ufficiale di Secret Rivers.