Caos aeroporti: a Heathrow voli cancellati e problemi fino a ottobre

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AEMORGAN

Se vi stavate domandando quanto ancora durerà l’incubo dei voli cancellati e dei problemi in aeroporto, ecco un buon indicatore: l’emergenza a Heathrow continuerà almeno fino a fine ottobre.

Voli in ritardo o cancellati, controlli sicurezza eterni, staff sottodimensionato, lentezza nella consegna dei bagagli e bagagli smarriti. Questi sono alcuni dei temi che hanno funestato l’esperienza dei viaggiatori negli ultimi mesi. Chi sperava di potersi godere finalmente l’agognata vacanza dopo mesi di restrizioni e crisi sanitaria ha dovuto mandar giù un boccone dolceamaro, e a quanto pare non è ancora finita.

Per ovviare ai problemi organizzativi, infatti l’aeroporto di Heathrow aveva imposto un limite di 100.000 partenze al giorno fino all’11 settembre; tale scadenza ora è stata posticipata al 31 di ottobre. Detta in soldoni: impensabile tornare alla normalità prima dell’autunno.

“Vogliamo rimuovere il tetto [al numero di passeggeri, n.d.A.] il prima possibile” spiega il COO di Heathrow, Ross Baker, in un comunicato stampa. “Ma possiamo farlo solo quando saremo fiduciosi che tutti coloro che operano in aeroporto abbiano le risorse per fornire il servizio che i nostri passeggeri meritano.” Una bella fregatura per le famiglie che già si pregustavano le vacanze scolastiche di fine ottobre.

Nell’annuncio, Heathrow precisa che anche altri aeroporti come Francoforte, Schiphol di Amsterdam e Londra Gatwick hanno imposto un limite al numero di passeggeri. Ma per quanto concerne Amsterdam, tuttavia, il tetto riguarda il controllo delle emissioni di CO2 e non i disagi organizzativi.

Licenziamenti a Raffica (e lacrime di Coccodrillo)

Perché il problema è oramai noto. Da una parte, a inizio pandemia, le società di gestione si sono subito affrettate a scaricare senza tante cerimonie i lavoratori già poco tutelati del settore. Poi, una volta finita l’emergenza, è stato impossibile reclutarli: molti, infatti, avevano trovati altri impieghi oppure hanno risposto con un serafico “ciaone” dopo il trattamento subìto. E lo staff rimasto ora deve sorbirsi pure turni massacranti e condizioni perfino peggiori a causa della scarsa lungimiranza e della pessima organizzazione del comparto. Da cui gli scioperi.

E l’impressione è che, tra crisi energetica e geopolitica (courtesy of Putin) e crisi del governo, non ci sia la volontà politica di risolvere la questione. Insomma, dovessimo azzardare, verrebbe da dire che l’epoca dei voli stracciati a 20£ volge rapidamente al termine.