Febbraio si era aperto con l’annuncio di due scioperi riguardanti le giornate comprese tra il 5 e l’8 febbraio. Tuttavia, le agitazioni sindacali indette dai lavoratori della metropolitana erano state sospese grazie a un accordo con il TfL, il quale aveva ricevuto anche un plauso da parte del sindaco di Londra, Sadiq Khan.
Tuttavia, l’incubo sciopero torna incombente sui londinesi prima di quanto previsto: la prossima settimana, per l’esattezza martedì 21 febbraio, è atteso un nuovo sciopero della tube, che questa volta però riguarderà non l’intera linea della London Underground, ma solo la Central Line. La protesta avrà una durata di 24 ore, dalle 9 di sera di martedì 21 alle 21 di mercoledì 22 febbraio.
Visto l’importanza della linea rossa della metro, che attraversa Londra da est a ovest ed è la linea più usata con 800 mila passeggeri al giorno, sono quindi attesi numerosi disagi, soprattutto perché le altre linee dovranno assorbire tutti i pendolari che utilizzano normalmente quella linea per spostarsi.
Il motivo dello sciopero è collegato al trasferimento “forzato” di otto lavoratori dalle loro stazioni vicino a casa che si trovano al termine est della Central Line ad altre postazioni nel centro di Londra, inclusa Earl’s Court, allungando quindi di molto il loro tragitto per recarsi al lavoro.
Lo sciopero è stato indetto da due sindacati: The Rail, Maritime and Transport (RMT) e Aslef, i quali raccolgono gran parte degli autisti e lavoratori della tube londinese. I disagi attesi sono quindi notevoli. Inoltre, anche la Waterloo & City Line – che si trova tra le stazioni di Waterloo e Bank, potrebbe subire interruzioni e ritardi in quanto i conducenti dei treni sono gli stessi di quelli che si trovano sulla Central Line.
