Scoppia la “pingdemia”: l’app dell’NHS manda in quarantena migliaia di persone (anche se vaccinate)

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AEMORGAN

Nell’ultimo mese decine di migliaia di cittadini nel Regno Unito sono state costretti ad autoisolarsi dopo aver avuto un contatto prolungato e ravvicinato con una persona risultata positiva al Coronavirus.

A scatenare questa reazione a catena, insieme alla variante Delta, è l’app di tracciamento sviluppata dal National Health Service (NHS). Attraverso una notifica che appare sullo smartphone il sistema avvisa la persona interessata dell’avvenuto contatto invitandola a rispettare un periodo di quarantena di 10 giorni.

La situazione che si è venuta a creare ha preso il nome di “pingdemia“, dal termine ping ovvero notifica. Nella sola settimana del 7 luglio tale avviso è arrivato sul cellulare di oltre 530 mila persone e, stando ai calcoli della BBC, entro il 16 agosto il numero dei cittadini a cui viene chiesto di autoisolarsi potrebbe superare addirittura i 4 milioni e mezzo.

Il problema è che l’app di tracciamento inglese, creata un anno fa, non tiene conto dell’attuale contesto epidemico e quindi non calcola il fatto che moltissimi cittadini hanno ricevuto già la doppia dose di un vaccino anti-Covid. A parlarne è stata proprio la dottoressa Jenny Harries, amministratrice delegata della Health Security Agency britannica:  “Bisogna ricalibrare l’applicazione così da renderla appropriata al livello di rischio attuale. Quando l’app entrò in azione, il mondo non disponeva ancora dei vaccini contro il Covid-19. L’aspetto su cui si sta lavorando è quello di capire come farla funzionare in una popolazione vaccinata“.

Intanto con l’aumento dei contagi la “pingdemia” non accenna a fermarsi e gli avvisi inviati dall’app continuano a raccomandare l’autoisolamento preventivo a tantissimi lavoratori, anche se vaccinati. Per questo motivo molte attività, tra cui ristoranti, supermercati e fabbriche, si sono ritrovate con un improvviso calo del personale e nei casi peggiori sono state costrette e chiudere temporaneamente.

Per fortuna il ministro delle vaccinazioni Nadhim Zahawi ha deciso di arginare il problema di carenza di forza lavoro almeno nell’ambito della sanità che, in questo periodo, è più indispensabile che mai. A chi è impiegato in ruoli essenziale ed ha ricevuto (da almeno 14 giorni) entrambe le dosi di vaccino, sarà comunque permesso di lavorare nonostante un eventuale notifica di autoisolamento. Tuttavia, ha chiarito il ministro, la deroga riguarda solo l’orario lavorativo: nelle restanti ore della giornata i soggetti interessati dovranno tornare a rispettare la quarantena.