Il nuovo ponte mobile pedonale di Londra a Canary Wharf è utilissimo!

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AEMORGAN

Non è un’opera faraonica né costituisce un’attrazione turistica da guida Routard, ma come l’esperienza insegna, talvolta meno è meglio. Vi raccontiamo come il nuovo ponte mobile di Canary Wharf ha reso più facile spostarsi nella zona, senza stravolgere il paesaggio né creare buchi di bilancio, grazie all’uso sapiente delle tecnologie di oggigiorno.

Situato nel bel mezzo distretto di Tower Hamlets, nell’East End londinese, Canary Wharf non è più una semplice zona portuale abbandonata e per mezzo delle politiche di recupero del territorio cittadino dell’Isle of Dogs, ora fiorisce di nuova vita.

In seguito agli investimenti degli anni ’80, è infatti diventato un importante centro direzionale in cui hanno attecchito i principali gruppi bancari esteri e del paese, le testate giornalistiche e perfino la pubblica amministrazione; e così, nel giro di qualche decade, si è passati da uno stato di totale abbandono (e di scarso valore degli edifici) ad un enorme sviluppo che ha avuto ripercussioni a livello locale, ma anche metropolitano e nazionale.

In quest’ottica va inquadrato l’intervento che ha portato alla costruzione del nuovo ponte mobile pedonale e carrabile che collega le due sponde del Bellmouth Passage, attraversato ogni giorno da centinaia di imbarcazioni grandi e piccole, sia da diporto che dedicate al trasporto passeggeri e merci.

Consente il passaggio a pedoni veicoli attraverso due ampi marciapiedi e una carreggiata centrale, dal lato sinistro di Little Waitrose & Partners al versante destro del centro commerciale Churchill Place Shopping Mall.

Possiede volutamente un design minimalista e funzionale che non ruba la scena ai palazzi esistenti e che soprattutto si fonderà a perfezione coi nuovi edifici in costruzione nella zona, tutti firmate dei blasoni dell’architettura britannica e internazionale. Lì infatti, a partire dal 2023, verranno realizzate 3.300 abitazioni,  190.000 metri quadri di uffici e oltre 45.500 metri quadri di aree commerciali.

La struttura del ponte sembra semplice ma ha richiesto un’attenta selezione dei materiali e delle tecnologie utilizzate; a fronte di un peso molto contenuto per un’opera del genere (185 tonnellate), deve infatti poter garantire estrema resistenza e elasticità. Inoltre, ha costituito una sfida ingegneristica notevole, visto che le fondamenta sulla terraferma corrono in parallelo con la Jubilee Line della metropolitana.

Come detto, non si tratta di una una costruzione monumentale: è lunga 36 metri e ha una parte mobile di 28, e non sfoggia neppure un design fantascientifico. Progettato dalla Knight Architects e ingegnerizzato dalla Cowi, il ponte è però una delle miriadi di costanti interventi di riorganizzazione urbana che rendono Londra una città viva e a misura d’uomo.