La regina può essere la salvezza per i macellai di Londra!

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AEMORGAN

Il Museum of London a breve chiuderà i battenti per trasferirsi in un edificio molto più grande e ben collegato che fa parte dei Market Buildings di West Smithfield. La nuova apertura è prevista per il 2026 ma, al momento, il progetto sta trovando molte ostilità da parte dei commercianti che da generazioni lavorano all’interno del mercato.

La proposta dell’amministrazione comunale

Stando ai piani pubblicati sul sito ufficiale, il museo assorbirà sia l’edificio del Mercato Generale, posto tra Farringdon Street e Poultry Avenue, sia quello dedicato al pollame, situato tra West Poultry Avenue e East Poultry Avenue. La prima struttura è abbandonata da tempo e, prima del trasferimento, sarà soggetta a lavori di ristrutturazione e riqualificazione.

Il mercato del pollame, invece, è interamente occupato da commercianti che lavorano in loco da generazioni. Si tratta di macellai che da mezzanotte alle 7 del mattino vendono carne sia ai privati che ai ristoratori di ogni angolo della città. A causa dell’apertura del nuovo museo, l’amministrazione comunale ha chiesto ai commercianti di unirsi ad altri due grandi mercati londinesi, quello di Billingsgate e di New Spitalfields. In questo caso i macellai dovrebbero trasferirsi in una nuova struttura a 14 miglia dal centro della città.

La protesta dei macellai

I grossisti di Smithfield stanno contestando la proposta dell’amministrazione comunale e non hanno intenzione di trasferirsi. Per la gran parte dei macellai, infatti, lavorare in quel posto è una tradizione di famiglia che si tramanda di generazione in generazione.

Pur di non cambiare sede, i commercianti si sono addirittura appellati alla Corona in quanto il mercato è tutelato da un antico decreto reale. Ciò vuol dire che è necessario un atto parlamentare per consentire il trasferimento del mercato. Al momento le trattative sono in corso ma i grossisti continuano ad avere il pungo duro. La società museale, intanto, ha dichiarato che entro fine anno depositerà un disegno di legge privato alle Camere del Parlamento contro il decreto reale vigente.