Due ristoranti di Londra nella World’s 50 Best Restaurants!

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AEMORGAN

Migliori ristoranti a Londra: due nella World’s 50 Best Restaurants

Lo abbiamo detto più volte ma giova ricordarlo: la Gran Bretagna, a parte qualche eccezione molto ben fondata, non è certo uno dei Paesi più apprezzato per la propria cucina, mentre al contrario Londra è uno dei luoghi maggiormente rinomati dal punto di vista dell’offerta gastronomica, considerati i tantissimi ristoranti di alto livello presenti.

È quindi con una certa sorpresa, e una malcelata amarezza, che è stata accolta la presentazione ad Antwerp della lista World’s 50 Best Restaurants. Il nuovo ristorante al vertice della classifica è il Noma di René Redzepi che si trova a Copenaghen, che ha già vinto per ben quattro volte e che ha potuto superare questo scoglio avendo chiuso e riaperto in una nuova location.

Ma a preoccupare i londinesi più patriottici è la presenza di un numero esiguo di ristoranti della capitale: soltanto due, per di più al 32esimo e 33esimo posto. Si tratta del Clove Club di Isaac McHale che si trova all’interno della Shoreditch Town Hall e il Lyle’s di James Lowe, che si trova sempre a Shoreditch, può vantare anche una stella Michelin e da lungo tempo compare nella famigerata lista.

Il Clove Club è senz’altro ricordato per la caratterista cucina a vista ornata di piastrelle blu. I menu devono essere prenotati online e sono costantemente aggiornati in base ai prodotti stagionali a disposizione. L’originalità e massima anche se la presentazione a volte è minimale, e sopra ogni cosa i piatti forte sono quelli a base di pesce.

Il Lyle’s non nasconde la sua origine di ex stabilimento della Lipton , ma anzi si fa una vanto di un mobilio alquanto brutalista nella sua essenzialità e classico allo stesso tempo. Anche in questo caso il menu risente delle disponibilità stagionali (per esempio durante la stagione della caccia è facile trovare selvaggina), mentre il team è solito raccogliere di persona la frutta usata per la preparazione dei piatti.

Bisogna ricordare ai più smemorati che i premi della World’s 50 Best Restaurants, per quanto molto rispettati e influenti nell’ambiente, sono regolarmente sottoposti a critiche feroci: si parla infatti di pregiudizi in base al sesso degli chef, eurocentrismo, una certa ossessione per i menu di assaggi e una preferenza marcata per i ristoranti più costosi a scapito della qualità.

Proprio per questo motivo un paio d’anni fa erano stati annunciati cambiamenti strutturali, al momento ancora alquanto invisibili. Per esempio si può alzare più di un sopracciglio notando come il ristorante londinese Ikovi, che ha ricevuto il premio di “nuova promessa”, sia finito alla posizione n.87. Tra gli altri ristoranti londinesi citati nella parte bassa della lista troviamo il Brat, al numero 78, quindi il Core di Clare Smyth al 66 e subito dopo il Dinner di Heston Blumenthal al 65.

Questa la lista completa delle prime 50 posizioni, per i più curiosi

  • 1. Noma (Copenhagen, Danimarca)
  • 2. Geranium (Copenhagen, Danimarca)
  • 3. Asador Etxebarri (Atxondo, Spagna)
  • 4. Central (Lima, Perù)
  • 5. Disfrutar (Barcelona, Spagna)
  • 6. Frantzén (Stoccolma, Svezia)
  • 7. Maido (Lima, Perù)
  • 8. Odette (Singapore)
  • 9. Pujol (Mexico City, Messico)
  • 10. The Chairman (Hong Kong, Cina)
  • 11. Den (Tokyo, Giappone)
  • 12. Steirereck (Vienna, Austria)
  • 13. Don Julio (Buenos Aires, Argentina)
  • 14. Mugaritz (San Sebastian, Spagna)
  • 15. Lido 84 (Gardone Riviera, Italia)
  • 16. Elkano (Getaria, Spagna)
  • 17. A Casa do Porco (São Paulo, Brasile)
  • 18. Piazza Duomo (Alba, Italia)
  • 19. Narisawa (Tokyo, Giappone)
  • 20. Diverxo (Madrid, Spagna)
  • 21. Hiša Franko (Kobarid, Slovenia)
  • 22. Cosme (New York City, USA)
  • 23. Arpège (Parigi, Francia)
  • 24. Septime (Paris, Francia)
  • 25. White Rabbit (Mosca, Russia)
  • 26. Le Calandre (Rubano, Italia)
  • 27. Quintonil (Mexico City, Messico)
  • 28. Benu (San Francisco, USA)
  • 29. Reale (Castel di Sangre, Italia)
  • 30. Twins Garden (Mosca, Russia)
  • 31. Restaurant Tim Raue (Berlino, Germania)
  • 32. The Clove Club (Londra, UK)
  • 33. Lyle’s (Londra, UK)
  • 34. Burnt Ends (Singapore)
  • 35. Ultraviolet (Shanghai, Cina)
  • 36. Hof Van Cleve (Belgium)
  • 37. SingleThread (Healdsburg, USA)
  • 38. Borago (Santiago, Cile)
  • 39. Florilège (Tokyo, Giappone)
  • 40. Suhring (Bangkok, Tailandia)
  • 41. Alléno (Parigi, Francia)
  • 42. Belcanto (Lisbona, Portogallo)
  • 43. Atomix (New York City, USA)
  • 44. Le Bernardin (New York City, USA)
  • 45. Nobelhart & Schmutzig (Berlino, Germania)
  • 46. Leo (Bogotá, Colombia)
  • 47. Maaemo (Oslo, Norvegia)
  • 48. Atelier Crenn (San Francisco, USA)
  • 49. Azurmendi (Larrabetzu, Spagna)
  • 50. Wolfgat (Paternoster, Sud Africa)