Simili ma con destini diversi: la Metro di Londra batte quella di New York, ecco perché!

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AEMORGAN

Nate per servire un bacino d’utenza molto simile, la metro di Londra e quella di New York hanno avuto destini molto diversi. C’è stato un tempo in cui sembravano entrambe spacciate e sull’orlo del fallimento, poi una pioggia di fondi le ha risanate e rimesse in piedi; ma nel giro di trent’anni, una è si è trasformata nella rete di trasporto più efficiente al mondo, l’altra invece ha dichiarato di recente lo stato d’emergenza.

Era il 18 novembre 1987, quando un fiammifero acceso è caduto tra i corrimano in legno di una vecchia scala mobile a Kings Cross, dando fuoco a decenni di grasso, polvere e sporcizia, e appiccando il più terribile incendio londinese di epoca moderna, prima di Grenfell Tower. Un evento in cui hanno perso la vita 31 passeggeri e che ha portato alle dimissioni dei papaveri del trasporto regionale. Oltreché ad una iniezione di fondi pubblici che hanno fatto della London Underground uno dei sistemi di trasporto metropolitano più moderni, affidabili e sicuri che esistano.

 “In pratica” spiega Nicole Badstuber, esperta di trasporti presso lo University College London and, “è una faccenda di manutenzione. Sin dalla fine della seconda guerra mondiale, non c’erano investimenti” nei trasporti londinesi, e l’incendio è servito ad attivare le coscienze in un momento storico in cui Londra si ritagliava il suo ruolo come capitale finanziaria globale.

Nel ’98, un referendum sancì definitivamente che il trasporto pubblico cittadino dovesse essere gestito a livello locale, non nazionale, ed è così che nacque Transport for London (TfL). Con le competenze su strade e viabilità, TfL sostanzialmente creò da zero i servizi di superficie e prese ben presto il controllo di tutte le linee metropolitane che, fino ad allora, erano gestite da tante piccole società a capitale misto pubblico/privato.

Poi, i fondi stanziati dal governo centrale e i lavori di ammodernamento (che hanno creato non pochi problemi ai pendolari) hanno iniziato finalmente a dare i primi frutti. Nel 2008 TfL è stata insignita del premio per la miglior metro europea, e da allora gli investimenti all’infrastruttura non si sono mai arrestati. Risultato: due terzi della mobilità di Londra avviene a piedi, in bici o sui mezzi pubblici, ma l’obiettivo è di arrivare all’80% entro il 2040.

New York, invece, nonostante una pressione simile (tra 8 e 9 milioni di abitanti, in crescita) e investimenti altrettanto copiosi, nel 2017 si è guadagnata la menzione di disonore per la metro coi peggiori tassi di puntualità al mondo. Mentre diventano virali video con soffitti cadenti e allagamenti nelle stazioni.

Il problema della Grande Mela è duplice: da una parte, dagli anni ’90 in poi, la politica ha iniziato a destinare ad altro i fondi per la manutenzione; in secondo luogo, ha dato inizio ad un circolo vizioso di progetti inutili e consulenze esterne che dragato ulteriormente le poche risorse disponibili. E così, nell’Anno Domini 2019, solo due delle 27 linee newyorkesi possiede sistemi di segnalazione moderni. A Londra, invece, metà delle metro sono online e il resto seguirà entro il 2023. Ma c’è di peggio.

L’MTA è una holding che tiene unite società diverse, laddove TfL ha il controllo diretto delle operazioni di strada. Inoltre, non risponde direttamente al sindaco, e dunque ai cittadini, ma al governatore dello Stato di New York, il che rende inevitabile e continuo lo scarica-barile sulle responsabilità.

La canonica ciliegina è data dal taglio dei fondi da parte del governo centrale, più impegnato sul fronte degli aeroporti e delle reti di trasporto per autoveicoli.

E intendiamoci, la Metro di Londra è tutto fuorché perfetta, e a volte è causa di cocenti frustrazioni. Ma ha un progetto solido, piani futuri e una manutenzione decente; e per una volta, vale davvero la pena di ricordare che c’è chi sta peggio.