Coronavirus, parchi di Londra chiusi se non si rispettano la regole

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AEMORGAN

Dopo il lockdown di queste settimane, dovuto all’epidemia di Coronavirus, il Regno Unito torna lentamente alla normalità. La buona notizia è che a partire da oggi potremo passare più tempo al parco; la cattiva è che, se non verranno rispettate le regole di distanziamento sociale e igiene, saranno chiusi fino a contrordine. Lo rivela la BBC oggi.

Oggi è il gran giorno. Le restrizioni sulla mobilità si sono ufficialmente (ma solo parzialmente) dissipate, il che significa che è lecito effettuare più attività all’aperto ed esercizi ginnici, senza temere multe o denunce. Si potrà tornare a giocare a golf e a tennis, e sarà consentita pure la pesca, da soli o in compagnia di un’altra persona.

Sempre all’aperto, si potrà incontrare familiari e amici, purché in tutti questi casi si rispetti sempre la distanza minima di 2 metri l’uno dall’altro.

Il fatto è che, dall’inizio del lockdown, alcuni parchi e spazi verdi di Londra e del Regno Unito erano stati chiusi per via dell’affollamento eccessivo (per esempio Brockwell Park); e ora si teme di cadere nuovamente dalla padella nella brace. Pertanto, le amministrazioni del Queen Elizabeth Olympic Park, Lee Valley Regional Park Authority, Parks for London, The Royal Parks, Canal and River Trust e il City of London hanno deciso di emettere un comunicato stampa congiunto in cui minacciano nuove chiusure:

Il distanziamento sociale resta in essere. È consentito sedersi all’aperto, purché venga mantenuta in ogni momento la distanza dai non-conviventi.

Potrebbe accadere che, occasionalmente, lo staff che lavora alla manutenzione degli spazi verdi cittadini possa chiedere alle persone di spostarsi, se si verificano assembramenti. Per cortesia, siate rispettosi e gentili, poiché gli addetti stanno solo facendo il loro dovere, e cioè tenere al sicuro gli spazi aperti.

Vi chiediamo di supportarci così da non rischiare di perdere queste opportunità. Istruzioni più dettagliate sulle aperture/chiusure e sulle modalità di accesso alle strutture saranno affisse lungo gli ingressi di ogni parco.”

A riguardo, nei giorni scorsi, il governo aveva esplicitamente confermato di considerare la chiusura dei parchi “solo come extrema ratio,” ma l’ipotesi è comunque sul tavolo, dunque sarà meglio evitare di prenderla sotto gamba. Tutto dipenderà dal grado di civiltà dimostrato, e dall’aderenza alle regole; regole, che in ultima istanza, servono per proteggere noi stessi e gli altri. Un concetto da tenere sempre bene a mente, visti certi prodromi.