Brexit, 6 elettori su 10 le ritengono un flop

829
AEMORGAN

Secondo un recente sondaggio condotto dal consorzio Opinium e pubblicato su The Observer, oltre le metà dei britannici si ritiene insoddisfatta degli esiti della Brexit; e tra i fautori del Remain, la quota dei delusi raggiunge l’86%.

A una settimana dalle dimissioni di David Frost, ministro per la Brexit del gabinetto di Boris Johnson, e ad un anno di distanza dall’uscita dalla UE, è ora di fare un bilancio e tirare le somme. Come sta andando la promessa di riprendersi il controllo dei confini, delle leggi e dell’economia del Paese?

Oltre sei elettori britannici su dieci bocciano la Brexit senza appello; e tra coloro che votarono Leave a giugno 2016, il 42% ha un’opinione negativa o molto negativa di come sia stata realizzata. In totale, la quota degli insoddisfatti della Brexit sale alla percentuale monstre dell’86%. Ma l’aspetto più interessante è un altro: su tutto l’elettorato, solo il 14% degli intervistati (e il 7% di chi ha votato per il Remain) ritiene che l’uscita dall’Unione europea sia andata meglio del previsto.

Curiosamente, c’è pure un 26% circa di Leavers secondo cui le cose sono andate peggio del previsto, e addirittura il 16% si aspettava che le cose finissero male e che ora trova conferma nei fatti.

Ci sono molte criticità che non sono state risolte, e che dimostrano l’immaturità della Brexit, in primis le controversie commerciali relative all’Irlanda del Nord; le fasce più deboli della popolazione si sono impoverite ancora di più, mentre interi settori restavano sguarniti di manodopera; i pescatori, inizialmente tra i Leaver più agguerriti, si sentono traditi, e tutte le piccole attività che si sostentavano col commercio europeo ora sono in difficoltà, soffocati da burocrazia e costi insostenibili. E la pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione.

Il danno arrecato dall’uscita dalla UE -dati dell’Office for Budget Responsibility- è stato quantificato in un -4% di PIL sul lungo termine, contro il -1,5% causato dalla pandemia.

“Durante il periodo di transizione della Brexit, ogni volta che chiedevi qualcosa tipo ‘la Brexit è stata un bene o un male?’  il risultato era che i Remainer dicevano ‘un male’ e i Leaver ‘un bene’ , e questi due fronti si annullavano tra loro” ha spiegato al Guardian il direttore di Opinium Adam Drummond. “Ora invece vediamo una minoranza significativa di Leavers dire che le cose stanno andando male o per lo meno peggio di prima. Laddove il 59% dei Remainers dice ‘mi aspettavo che andasse male ed è andata così’, solo il 17% dei votanti Leave ha affermato che si aspettavano che andasse bene e che così è stato.”