Nel Tamigi sono tornate le focene: avvistate decine di esemplari

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AEMORGAN

Il Tamigi è più vivo che mai e, a dimostrarlo ancora una volta, è il ritorno delle focene nelle sue acque. La bella notizia arriva dalla Zoological Society of London (ZSL), la società inglese che porta avanti lo studio degli animali in libertà. Ecco i dettagli della scoperta!

La rinascita dell’ecosistema del Tamigi

Le focene, originarie delle acque britanniche, sono mammiferi marini acquatici simili ai delfini. Questi esemplari nel 1800 erano molto comuni nell’estuario del Tamigi ma, a causa della crescente tossicità delle acque registrata durante la rivoluzione industriale, la specie ha gradualmente abbandonato l’habitat naturale.

Tanto erano alti i livelli di inquinamento che nel 1957 il fiume, ormai icona di Londra, era stato addirittura dichiarato biologicamente morto. Dopo diversi progetti di ripristino e di conservazione di questo prezioso ambiente naturale, moltissimi animali hanno ricominciato a popolare le sue acque. Dagli ultimi dati è emerso che, tra le specie che attualmente sono presenti nel fiume, ci sono diversi esemplari di squali, cavallucci marini, anguille e più di cento varietà di pesci.

Il ritorno delle focene nel fiume londinese

Nonostante la rinascita dell’ecosistema del Tamigi, fino agli anni Ottanta gli avvistamenti di focene erano ancora molto rari. Per fortuna pare che adesso le cose siano cambiate. A confermarlo sono due sondaggi per monitorare la presenza della focena nel fiume effettuati dalla ZSL nel 2015 e nel 2022.

Entrambi hanno riscontrato che la specie è felice e fiorente con 31 rilevamenti totali durante i due sondaggi, ciascuno della durata di una settimana. Nello specifico solo nell’aprile 2022 sono stati avvistati 16 esemplari. Il dato è molto incoraggiante, così come hanno affermato i ricercatori: “Sembra probabile che l’alto tasso di incontri osservato nel Tamigi sia indicativo dell’importanza degli estuari del Regno Unito per le focene portuali in generale. In quanto tale, raccomandiamo che vengano condotti ulteriori lavori di indagine sia nel fiume londinese che negli estuari in tutto il Paese“.