Riapertura metro Londra: gli 8 cambiamenti che colpiscono di più

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AEMORGAN

In questi mesi, i mezzi pubblici di Londra hanno subìto una profonda trasformazione. Stazioni chiuse, parziali riaperture, autisti ingabbiati nel Plexiglas e l’esplicito invito a usare metro e bus il meno possibile. Sembrano passati 100 anni dal 2019, e invece siamo a malapena a metà del guado; e se un viaggiatore tornasse nella Tube di Londra in questi giorni, troverebbe un’atmosfera molto diversa da quella che conosceva, dal sapore vagamente post-apocalittico.

Cunicoli, vagoni e sedute sono le stesse di sempre, ma qualcosa è decisamente mutato; come se quella che abbiamo davanti non fosse la solita fermata, ma sua sorella nello specchio: simile, eppure diversa. Ecco gli 8 cambiamenti della metro di Londra che ci hanno sorpreso di più.

  1. Odore: È l’aspetto che colpisce di più percorrendo i gradini. Il solito -e curiosamente rassicurante- misto di caldo e puzza di metro cui siamo abituati. È rimasto identico, ed è forse questo l’aspetto più inatteso.
  2. Insegne: Ovunque -inclusi lastricati e pareti- si vedono adesivi e cartelli che invitano a rispettare il distanziamento sociale. Sono letteralmente in ogni punto su cui si posi lo sguardo.
  3. Suoni: Il caratteristico sferragliare dei vagoni, lo stridio dei freni. È rimasto tutto uguale. Si può provare britannica saudade per una cacofonia tanto familiare?
  4. Silenzio: I viaggiatori sono palesemente diminuiti, e forse hanno più voglia di praticare il distanziamento sociale, perfino più degli standard londinesi. Fatto sta che sui binari c’è un silenzio irreale a tutte le ore.
  5. Passeggeri con le Mascherine: Una mascherina non protegge molto. Ma se tutti le indossiamo con disciplina, possiamo dare un contributo concreto a tenere a bada il Covid-19. L’invito delle autorità è di coprirsi il volto in qualunque modo, anche con foulard; i trasgressori possono vedersi rifiutato l’accesso alle carrozze e rischiano pure la multa.
  6. Passeggeri senza Mascherine: Quelli con la maschera fa strano vederli; quelli senza, invece, fa rabbia. E poi c’è tutta una categoria di geni che -scientemente o meno- le indossano in modo improprio. Sotto al mento, col naso scoperto, e altre esotiche combinazioni.
  7. Topi: Ora che c’è meno gente in giro, i topi che prosperano indisturbati nei cunicoli e negli anfratti bui della metro si fanno più spavaldi. È molto più facile scorgerne qualcuno con la coda dell’occhio, anche nelle ore di punta, rispetto al passato.
  8. Annunci: Ai soliti annunci (“Let people get off before you get on” e lo storico “Mind the gap”) se ne sono aggiunti alcuni nuovi e un filo ansiogeni. Cosette tipo “Make sure to social distance” e “Don’t forget your face mask”. Quel tanto che basta per rammentarci ogni 5 minuti che l’incubo non è ancora finito.

E voi quali differenze avete notato in questi giorni? State prendendo come al solito i mezzi pubblici, o vi muovete in modi alternativi? Diteci la vostra nei commenti qui di seguito, oppure parliamone assieme sulla nostra pagina Facebook.