Brexit, in arrivo migliaia di braccianti dall’Est Europa

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AEMORGAN

In queste ore, un volo charter sta portando a Londra 150 braccianti romeni che verranno spediti a raccogliere le cipolle, i piselli e i fagioli che altrimenti sarebbero rimasti a marcire sui campi inglesi, creando così giganteschi problemi di approvvigionamento per il paese e ingenti danni economici per l’intera filiera. E molti altri arriveranno in seguito, a migliaia. È uno dei perversi effetti della Brexit ai tempi del Coronavirus.

Tra i punti cardine della narrativa sulla Brexit c’era il quello di “riprendere il controllo” sui confini, su chi ha diritto di restare, ma soprattutto su chi può entrare. Le regole, è sotto gli occhi di tutti, sono state scritte con l’evidente intento di favorire l’ingresso nel paese di determinate categorie di lavoratori ad alto profilo, a scapito delle figure meno specializzate. Peccato che ora, nonostante gli allarmi lanciati e rimasti inascoltati degli addetti ai lavori, ci ritroviamo senza la manodopera stagionale necessaria a portare sulle nostre tavole il raccolto. Una situazione resa ancora più complicata dalla pandemia da Coronavirus che ci attanaglia.

“Molti produttori agricoli inglesi hanno lanciato una campagna di reclutamento per chiedere ai lavoratori locali di unirsi al raccolto e impedire che milioni di tonnellate di frutta e verdura vadano al macero” spiega la BBC. “Tuttavia, resta alta la preoccupazione che non possano essere in grado di soddisfare le richieste delle aziende agricole.”

Ecco perché è stata lanciata una sorta di chiamata alle armi nel tentativo di rastrellare quanta più manodopera possibile tra gli studenti e chi ha perso il lavoro per l’epidemia, e la risposta sembra essere stata “fenomenale.” L’associazione benefica Concordia ammette di essere stata contattata da oltre 36.000 persone interessate, e di aver condotto oltre 6.000 video-interviste. Peccato che negli ultimi 10 giorni, su 900 candidati ideali che hanno ricevuto un’offerta concreta di lavoro, solo 112 abbiano firmato il contratto.

Pertanto la G’s Fresh, uno dei produttori agricoli più grandi del Regno Unito, ha deciso di organizzare un charter dalla Romania per importare le braccia che serviranno a raccogliere la lattuga dell’East Anglia. I primi 150 arriveranno oggi a Stansted, ma ne serviranno almeno altri 2.750 per evitare la catastrofe.

C’è da dire che simili iniziative non sono un’esclusiva del Regno Unito. La medesima compagnia Charter infatti ha già portato un migliaio di braccianti bulgari e romeni anche in Germania, nelle scorse settimane. Ma loro, a voler essere perfidi, non hanno votato per la Germexit.

Ma non è neppure questo il problema. La preoccupazione, infatti, è per la situazione sanitaria internazionale: agli stagionali in arrivo nel paese verrà misurata la temperatura, e i soggetti oltre i 37 gradi verranno posti in quarantena. Dopo il casino scoppiato col COVID-19, e la scoperta che anche gli asintomatici risultano infettivi, perché non sottoporli piuttosto ad un tampone, un test rapido o all’analisi sierologica? Misteri di uno dei periodi più strani che si siano mai visti.