Coronavirus in UK: parte oggi il sistema di tracciamento e contatto

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AEMORGAN

In seguito ad alcune incertezze nella fase di preparazione e prevenzione, la pandemia da Coronavirus ha colpito duramente il Regno Unito, che dopo un lungo lockdown si appresta a inaugurare la fase 2 dando il via a un programma di tracciamento e contatto, ovvero il “NHS test and trace”.

La premessa è la seguente: in vista della riapertura di una parte degli esercizi commerciali prevista per il 1 giugno, quindi tra meno di una settimana, il governo di Boris Johnson ha varato una serie di misure, non ancora pienamente finalizzate, per prevenire la possibile nuova ondata di contagi, inevitabile nel momento in cui si allenterà lo stato di isolamento.

A partire da oggi, infatti, ogni persona che esibisce sintomi da Coronavirus avrà diritto a essere sottoposta a tampone. Se il risultato dovesse essere positivo sarà necessario entrare nel sito web apposito e qui fornire una serie di informazioni personali utili a ricostruire la possibile rete di contatti e, quindi, di contagi.

Verrà chiesto il nominativo delle persone con cui si vive, i luoghi visitati recentemente e il nome e i recapiti delle persone con cui si sono avuti contatti stretti nelle 48 ore precedenti l’inizio dei sintomi.

Nelle specifico, si tratta di persone con cui si sono trascorsi più di 15 minuti insieme a una distanza inferiori ai 2 metri, ma anche partner sessuali, conviventi, coinquilini e in generale tutte le persone facenti parte del nucleo famigliare e con cui abitualmente si hanno conversazioni a meno di un metro di distanza. Il contatto deve essere avvenuto da due giorni prima a sette giorni dopo la comparsa dei sintomi. Ovviamente il nome del “responsabile” del potenziale contagio sarà tenuto riservato.

Alle persone contattate verrà chiesto di mettersi in auto-quarantena per due settimane, anche in assenza di sintomi evidenti. Non sarà più consentito uscire di casa per nessun motivo, e tutti gli acquisti dovranno essere effettuati online o tramite amici e parenti. Le persone che vivono con loro non dovranno adeguarsi alle stesse limitazioni di movimento, ma è comunque richiesto di esercitare una precauzione ancora maggiore del solito e attenersi alla pratica del distanziamento sociale e del lavaggio frequente delle mani.

In tutto saranno 20mila le persone in tutta la Gran Bretagna, afferenti al sistema sanitario, che si occuperanno di questo compito di monitoraggio e contatto, che avrà come scopo quello di evitare un altro lockdown nazionale. Si prevede che in questo modo si potranno contattare fino a 10mila persone ogni giorno.

In caso di dubbio e di sospetto di una possibile truffa, si ricorda che il personale non chiederà mai dettagli bancari, credenziali personali, relative a social media, password o numeri PIN o di chiamare numeri a pagamento. Il numero di contatto sarà unicamente il seguente: 03000135000

Il governo si augura che tutte le persone contattate adempiano ai propri doveri civici, ma in caso di rifiuto della misura di quarantena preventiva bisettimanale il Ministero alla Salute ha anticipato che verranno introdotte misure più invasive come visite a domicilio o multe per tutti coloro che verranno trovati all’esterno della propria abitazione.

Il governo ha anche garantito che nel caso in cui non sia possibile lavorare da casa il datore di lavoro dovrà garantire il pagamento della retribuzione per malattia obbligatoria (95.85 sterline a settimana, una cifra su cui ci sono già polemiche) o dare la possibilità di usufruire delle ferie pagate.

Al momento non è ancora stata ufficialmente lanciata la app di contact-tracing che era stata annunciata per metà maggio (come l’italiana Immuni, d’altro canto) e che dovrebbe supportare in maniera automatica l’NHS test and trace. Il software, che si servirà del Bluetooth e non del GPS, è attualmente in una fase di test nell’ambiente ristretto dell’Isola di Wight e dovrebbe essere messo a disposizione dell’intera nazione nelle prossime settimane.