Johnson, preoccupazione per chi non si vaccina: “Tutti devono fare la loro parte”

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AEMORGAN

Nel governo e tra gli esperti c’è apprensione per l’aumento dei casi di variante indiana di Covid-19 in UK; il sospetto è che possa essere alimentata dalle coorti di persone che hanno detto no al vaccino. “Tutti devono fare la loro parte” ha ammonito Boris Johnson e vaccinarsi; intanto si ipotizza l’uso del monodose Johnson & Johnson per convincere gli indecisi.

Da oggi il Regno Unito torna finalmente ad una pseudonormalità, dopo mesi e mesi di restrizioni blocchi alla mobilità; riaprono musei, teatri, BnB, stadi, ma il governo invita alla prudenza. Il virus non è stato debellato, e il rischio che torni a diffondersi è concreto; tradotto in soldoni: se i casi aumentano, si torna indietro e addio libertà.

Già perché nel frattempo è emerso che la “stragrande maggioranza” degli ospedalizzati per Covid-19 di Bolton, uno degli hotspot per la variante indiana, sono persone che avevano diritto al vaccino ma che hanno preferito attendere o rinunciare. Lo ha rivelato il segretario alla salute Matt Hancock domenica scorsa.

I trial clinici della Oxford University, ha spiegato, forniscono un “elevato grado di sicurezza” che i vaccini funzionino al 97% per contenere anche le varianti; ma se troppe persone rifiutano di farselo somministrare, non sarà possibile escludere “nuovi lockdown.” Da oggi le persone possono incontrarsi e socializzare anche al chiuso, così come nei pub e nei ristoranti, pur nel rispetto della “regola del 6”; e per la prima volta potremo tornare ad abbracciarci a norma di legge.

“Insieme abbiamo raggiunto un’altra pietra miliare nel nostro percorso fuori dal lockdown” ha dichiarato Johnson. “Ma dobbiamo fare questo nuovo passo con una generosa dose di cautela. Stiamo tenendo a bada la variante identificata per prima in India, e continuiamo a monitorarla intervenendo rapidamente laddove i tassi di infezione aumentino. I dati attuali non indicano una pressione insostenibile sull’NHS, e il nostro straordinario programma di vaccinazione subirà un’accelerazione con la seconda dose fornita i più vulnerabili per una protezione massima. Ma tutti devono fare la propria parte, testandosi due volte a settimana e vaccinandosi quando è il proprio turno; oltreché ricordarsi il mantra mani, faccia, spazio e aria fresca. Invito tutto a essere attenti a godersi le libertà di oggi con responsabilità per tenere a bada il virus.”

I dati preliminari mostrano che la variante indiana si trasmette col 50% di velocità in più rispetto a quella del Kent, e si teme che possa provocare una terza ondata. Ad oggi le prime dosi di vaccino agli over-50 sono state somministrate il 12 aprile, il che significa che dovremmo terminare il ciclo entro il 7 giugno; agli over-35 invece dovrebbe toccare a giorni.

E a breve dovrebbe essere approvato anche il siero Johnson & Johnson, simile a AstraZeneca ma col vantaggio di richiedere solo una dose; l’idea su cui lavora in governo è offrire quest’ultimo ai “gruppi difficili da raggiungere” così da colmare il gap e ottenere la tanto agognata immunità di gregge prima che emergano nuove varianti a rovinare un equilibrio estremamente precario.