“Grazie Brexit”: ecco la misura populista che renderà la birra più economica!

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Manovra finanziaria in UK: tutte le novità, dalla birra alla sanità

Non appena la Brexit è stata approvata è divenuto chiaro a tutti che il Regno Unito sarebbe passato attraverso una serie di cambiamenti, in primis dal punto di vista economico. A distanza di mesi si iniziano ad avvertire le prime conseguenze, per quanto gli effetti – positivi o negativi che siano – saranno percepibili solo nel lungo periodo.

Ovviamente questo stato di cose si riflette anche sull’azione del governo del Paese retto da Boris Johnson, il quale ha di recente varato la nuova manovra finanziaria. A illustrarla, come richiede il suo ruolo, il ministro del Tesoro Rishi Sunak.

Una delle voci dell’importante documento, che andrà a toccare molti campi del vivere civile e delle spese che sostengono le famiglie britanniche, riguarda una delle bevande e delle attività ricreative più amate dagli abitanti del Regno Unito: la birra e in generale gli alcolici.

Birra, sidro e tutto ciò che è considerato alcolico saranno sottoposti a un sistema di dazi rinnovati, che garantirà un’aliquota più bassa e dunque costi più contenuti: il tutto grazie all’uscita dall’Unione Europea, ha sostenuto Sunak, il quale ha sottolineato come la ritrovata autonomia finanziaria ha permesso tale tipo di azione, priva di intermediari e contrattazioni.

Manovra finanziaria in UK: segnali di ottimismo

Tuttavia, birra a parte, l’annuncio più importante fatto dal Ministro riguarda probabilmente la sanità pubblica, tra i settori più flagellati durante la pandemia: stando a quanto dichiarato sono previsti finanziamenti straordinari di 12 miliardi di sterline all’anno, cui si aggiungerà un fondo di 6 miliardi destinato agli investimenti in infrastrutture e tecnologia, avente come obiettivo quello di velocizzare le operazioni negli ospedali.

In generale è stato un segnale di ottimismo quello lanciato dal governo Johnson, il quale ha parlato di previsioni di crescita intorno al 6,5%, con un deciso rialzo rispetto alle iniziali stime del 4%. Entro la fine dell’anno – ma in questo caso è davvero difficile credere a questa prospettiva – la disoccupazione potrebbe passare dal 4,5% attuale al 5%.

Altre misure annunciate, finalizzate a sostenere la crescita e i consumi, sono l’aumento del 6,6% del salario di sussistenza, che arriverà così a 9,5 sterline l’ora. Sostegno anche al settore della piccola e media impresa del retail, dell’ospitalità e della cultura: sono stati infatti varati sconti del 50% sulle imposte a negozi, teatri, pub, cinema, palestre e ristoranti, allo scopo di incentivare una ripresa dopo le prolungate chiusure forzate dopo il lockdown. Cambio di rotta per quel che riguarda i trasporti aerei: i voli interni saranno tassati meno e quindi incentivati rispetto ai i voli internazionali, sia per motivi ambientali che per incentivare i viaggi nel Regno Unito.

L’entità della manovra è tale che le previsioni parlano di un aumento del budget a disposizione di ogni ministero che, sommato, nell’arco di tre anni arriverà a toccare i 150 miliardi sterline: più nello specifico sono stati annunciati 21 miliardi per la manutenzione delle, 46 miliardi per quella delle ferrovie, e 24 per risolvere o almeno diminuire l’entità della crisi degli alloggi.

Buone notizie anche per i fondi da destinare ai singoli Paesi facenti parti del Regno Unito: sono previsti aumenti che porteranno alla Scozia 4,6 miliardi di pound all’anno, al Galles 2,5 e 1,6 all’Irlanda del Nord.