Il sindaco di Londra Khan: “Basta ignorare gli immensi danni della Brexit”

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AEMORGAN

In teoria la Brexit è cosa fatta, ma in pratica non passa giorno che non se ne parli. E l’ultima voce a menzionarla è stata quella del sindaco di Londra Sadiq Khan che, in un attacco inaspettato, ha parlato di un governo “in piena negazione”. Per poi denunciare gli “immensi danni” dell’uscita dall’Unione.

I segnali ci sono tutti: l’economica arranca, l’inflazione è alle stelle, i costi dell’energia elevatissimi e le soluzioni proposte dal governo largamente insufficienti. Senza contare le difficoltà burocratiche post-Brexit che oramai sono diventate un filone letterario a sé stante.

E mentre noi italiani andiamo amabilmente in controtendenza, raddoppiando il numero di connazionali a Londra in soli 10 anni, gli altri cittadini UE scappano via. Lo spettro della recessione infatti rende il Regno Unito sempre meno appetibile. E poiché il centro di gravità dell’attrattività britannica era condensato soprattutto a Londra, non sorprende che a denunciare che il re è nudo sia proprio il sindaco della città.

In un intervento a Mansion House di giovedì 12 gennaio, Sadiq Khan ha dichiarato infatti:

“Semplicemente non posso più tacere sugli immensi danni che la Brexit sta facendo. I ministri sembrano aver sviluppato un’amnesia selettiva quando parliamo di una delle cause profonde dei nostri problemi.”

“La Brexit non può essere cancellata con un colpo di spugna dalla storia né possiamo minimizzarne le conseguenze. La città di Londra è stata colpita duramente dal calo del business e dalla perdita dei talenti a favore dei nostri concorrenti, a causa della Brexit.”

Khan preme sugli effetti economici della Brexit, inclusa la riduzione del PIL del 5,5 %, e chiede di mettere fine “al voto del silenzio”. “Dopo due anni di negazione” è ora di dire la dura verità e cioè che “la Brexit non funziona. Ha indebolito la nostra economia, fratturato la nostra unione e ha diminuito la nostra reputazione.”

“Abbiamo bisogno di un maggiore allineamento con i nostri vicini europei – un passaggio da questa Brexit estrema e dura che abbiamo ora a una versione praticabile che aiuti la nostra economia e le nostre persone. Ciò include un dibattito pragmatico sui vantaggi di far parte dell’unione doganale e del mercato unico”.

Da sempre europeista convinto, è la prima volta che Khan si espone in modo così netto, il che probabilmente aprirà una spaccatura nel partito laburista. L’attacco è volto ottenere “i poteri per Londra di creare un elenco occupazione delle figure professionali mancanti, così da dare alle imprese la capacità di attrarre e trattenere i talenti nelle aree di cui hanno più bisogno”. Tra gli effetti della Brexit, infatti, c’è l’enorme “pressione su settori cruciali come l’ospitalità e l’edilizia”.

Dal Telegraph invece accusano il sindaco di usare la scusa della Brexit per coprire i propri fallimenti. Le perdite di cervelli nel settore finanziario, ad esempio, sono state molto meno gravi del previsto (seppur comunque di segno negativo) e l’impatto sull’import/export con la UE è molto mitigato rispetto a due anni fa. Come dire, è normale che ci voglia un po’ di rodaggio. Intanto però, secondo gli ultimi sondaggi, due terzi dei cittadini britannici vorrebbe un nuovo referendum sulla Brexit.

photo credit © Greater London Authority